La Commissione Terza del Consiglio Regionale della Lombardia ha stabilito di stralciare e quindi di non dare seguito alle proposte di emendamento all'articolo 8 della Legge regionale 3 2008 proposte dalla Giunta, anche a seguito delle perplessità espresse a più riprese da un ampio ventaglio di organizzazioni regionali del Terzo Settore. Di Marco Faini - Anffas Regione Lombardia - pubblicato sul sito personecondisabilià
L'art. 8 della Legge regionale n.3/2008 affronta il delicato e
complesso tema del concorso alla spesa da parte dei cittadini che accedono alle
reti dei servizi e degli interventi sociali e sociosanitari.
Già nella sua
attuale versione LEDHA, insieme ad un ampio numero di organizzazioni di Terzo
Settore, aveva espresso perplessità e dubbi sulla chiarezza dell'articolo. Un
esempio su tutti: il riferimento ai parenti cosiddetti "obbligati agli alimenti"
che nella Legge regionale vengono altresì chiamati (oltre al cittadino/utente e
ai suoi familiari) a concorrere alle spese, mentre il Codice Civile e la Legge
statale non prevedono alcun coinvolgimento "automatico" dei parenti, ma solo a
seguito di valutazione da parte del Giudice in favore della persona indigente.
In positivo, invece, l'art. 8 prevede che la Giunta Regionale determini le
modalità, anche a seguito di consultazioni con i soggetti del Terzo settore,
mediante le quali i cittadini possono essere chiamati a sostenere i costi delle
rette.
Subito dopo l'approvazione della L.R. 3/2008 la LEDHA, le
Associazioni che la compongono e in generale quelle che compongo il Terzo
Settore iniziarono a premere nei confronti della Regione per attivare la
consultazione prevista all'art. 8, in modo da giungere quanto prima possibile
alla definizione di criteri (modalità) che potessero attenuare le forti
disparità di trattamento che le persone con disabilità e i loro familiari
subiscono, per effetto delle diverse regole di accesso al sistema dei servizi
che ciascun Comune lombardo ha definito.
In realtà, la materia del concorso
alla spesa sparì, per un qualche tempo, dalle agende di lavoro che hanno
regolato i rapporti tra la Regione e il Terzo Settore. Questa materia è invece
riemersa nell'estate 2009 con due novità: la costituzione di un gruppo tecnico
tra ANCI Lombardia e Regione, e, poco dopo, l'annuncio della volontà della
Regione di procedere alla modifica dell'art. 8.
Queste due novità hanno
spinto le organizzazioni lombarde del Terzo Settore ad insistere con la Regione
per costituire un tavolo di confronto e approfondimento, ottenendo un primo
"successo" con la promessa da parte della Regione di procedere alla costituzione
del tavolo tecnico. Si può ben comprendere la sconcerto che ha attraversato
l'intero Terzo settore quando, mentre si era in attesa della costituzione di
questo gruppo di lavoro, si è appreso che in realtà una modifica all'art. 8 era
già stata pensata e scritta dalla Direzione Generale dell'Assessorato, e che
addirittura il testo di tale modifica era già stata inserita in un provvedimento
di legge che, previo il confronto tra le forze politiche presenti in Consiglio
Regionale, avrebbe dovuto essere approvata entro la fine dell'anno.
Nel
frattempo, fuori dalle stanze dei tavoli, delle riunioni tecniche e dei
confronti, la realtà quotidiana proseguiva imperterrita a creare condizioni di
iniquità e difficoltà crescenti alle persone e alle famiglie. Un dato su tutti:
l'aumento dei ricorsi alla Magistratura Amministrativa e al Giudice Ordinario
per dirimere i contenziosi tra Comuni - da un lato - e cittadini - dall'altro.
Il primo testo della Giunta - come è noto - non faceva esplicito riferimento
alla normativa Isee, non interveniva sulle disparità di trattamento tra i vari
comuni, conteneva ancora il riferimento a soggetti civilmente obbligati e
sostanzialmente toglieva la responsabilità della presa in carico anche economica
da parte dei Comuni. Dopo le osservazioni giunte sia dai sindacati che
dall'insieme delle organizzazioni del terzo settore è stato presentato un
ulteriore emendamento sempre da parte della Giunta in cui viene ripreso un
riferimento all'Isee e vengono richiamati alcuni articoli della legge 3 che
dovrebbero - nelle intenzioni - ribadire il ruolo dell'Amministrazioni comunali
ed i diritti delle persone. Un passaggio positivo ma giudicato insufficiente
dalle organizzazioni più rappresentative del Terzo settore che - facendo propria
una proposta di LEDHA - hanno presentato in modo unitario una serie di
emendamenti maggiormente articolati ed efficaci nel garantire una corretta presa
in carico dei comuni e la tesura di regolamenti corretti sulla partecipazione
alla spesa dei servizi. La proposta è stata quindi inviata prima all'Assessorato
e poi alla Terza Commissione Consiliare chiedendo anche, insieme al Forum
regionale del Terzo settore, all'UNEBA e ad ANFFAS Lombardia di ottenere
un'audizione con i componenti della Terza Commissione per illustrare le nostre
ragioni e sperare di ottenere o l'accoglimento delle nostre ragioni oppure,
vista anche la complessità della materia, un rinvio di qualche mese, visto
l'imminente termine di questa legislatura).
Si è svolto quindi un incontro
pubblico con i Consiglieri Regionali, il Sindacato e rappresentanti della
Regione (Milano, 13 gennaio) e successivamente, il 18 gennaio, l'audizione della
Terza Commissione.
Nel corso dell'audizione LEDHA come le altre
organizzazioni presenti hanno esposto le ragioni delle loro preoccupazioni e
quelle a sostegno della proposta di emendamento. Gli interventi dei consiglieri
regionali presenti (Peroni, Fabrizio, Oriani e Fatuzzo) hanno dimostrato che le
ragioni delle Associazioni sono reali, così come reali sono i contenziosi che
animano le aule dei Tribunali e, soprattutto, la vita di tante persone e
famiglie.
Avere tempo per discutere: questo, alla fine, è stata la ricetta
di buon senso e di responsabilità che la LEDHA ha accolto con grande favore e
soddisfazione. Tempo per discutere dei criteri con cui determinare il concorso
alla spesa, tempo per definire, anche in una logica di superamento della
normativa statale vigente, come possa essere definito quel "pagare il giusto"
che da anni la LEDHA e le Associazioni delle persone con disabilità stanno
proponendo come un tema non solo economico, ma di civiltà ed equità sociale.
Tempo per vedere, nel frattempo, sia venuto finalmente l'occasione per collocare
la materia del concorso alla spesa nella sua giusta cornice: la definizione dei
livelli essenziali di assistenza.
E' quindi evidente come, in questa
occasione, il ruolo della Politica sia stato svolto positivamente, con sapienza
e lungimiranza e di questo LEDHA ringrazia la Terza Commissione consiliare.
I i problemi però rimangono: non sono peggiorati e il tempo che abbiamo
davanti a noi prima dell'insediamento dei nuovi amministratori regionali sarà
bene impiegato dalla LEDHA per ben precisare e ben calibrare le proposte delle
persone con disabilità.
28 gennaio 2010