Fonte www.nonprofitonline.it - Il 27 aprile 2017 è stato presentato il primo Rapporto sul Terzo Settore in Toscana, curato dall’Osservatorio sociale della Regione in collaborazione con Anci, Cesvot, Copas e le tre Università toscane.
La ricerca vuole essere una prima ricostruzione di consistenza, caratteristiche, orientamenti e potenzialità dei soggetti delle economie solidali presenti in Toscana. In particolare, gli autori hanno cercato di approfondire e conoscere le specificità storiche e culturali, i percorsi, le trasformazioni e le criticità, ovvero come è cambiata negli anni la "solidarietà organizzata" in Toscana.
Poi il rapporto si è soffermato sui valori e l'impatto dell'azione del Terzo Settore, sottolineando la sua capacità di costruire comunità più coese, per poi evidenziare alcune buone pratiche messe in atto in Toscana attraverso una cooperazione e integrazione tra pubblico e Terzo settore.
Ecco alcuni dati.
Sono 3.361 le organizzazioni di volontariato in Toscana, il 32% si occupa di sanitario, il 33% di sociale, il 10% di culturale, il 7% di sociosanitario. Le cooperative sociali sono 581, di cui il 50% di tipo A, cioè impegnate nel settore sociosanitario ed educativo. Ci sono 1,6 cooperative ogni 10000 residenti.
La maggiore presenza è nelle provincie di Pistoia ed Arezzo. Le associazioni di promozione sociale sono invece 2.497 di cui il 43% si occupa di cultura ed educazione, il 22% di sport e ricreazione, il 21% di sociale. La presenza del non profit in Toscana è tra le più alte in Italia (65 istituzioni ogni 10.000 residenti contro una media italiana di 50). Ma gli addetti sono 109 ogni 10000 residenti contro 115 ogni 10000 residenti di media italiana: verosimilmente significa che nel non profit toscano c’è una maggiore presenza di organizzazioni piccole.
Il Rapporto evidenzia tra i punti forti del Terzo Settore toscano la sua compartecipazione al sistema di welfare regionale, ai vertici italiani dopo Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. “I diversi soggetti del Terzo Settore hanno intessuto un fitto intreccio di relazioni di interdipendenza, di reciproco scambio e sostegno che in buona sostanza ha favorito l’introduzione del Terzo settore all’interno di un progetto di welfare ampliato (…)
Il Terzo settore in Toscana, infatti, svolge un ruolo sempre più decisivo nell’erogazione di servizi sociali e sanitari, mediante processi di esternalizzazione dal pubblico al privato sociale”. Dati Istat dicono che il 49,6% del non profit toscano ha avviato patti o intese con le amministrazioni locali, e il 35% circa ha realizzato convenzioni o contratti con le amministrazioni pubbliche.
Il Rapporto, che potete leggere qui, riporta anche un’analisi dei bilanci delle cooperative.
9 maggio 2017