Fonte www.superabile.it - Anticipo pensionistico per persone svantaggiati tra cui invalidi civili e coloro che assistono il coniuge o un parente con handicap grave, alcune indicazioni su tempistiche e modalità di richiesta:
Quando presentare domanda
Lunedì 22 maggio 2017 è stato firmato il decreto attuativo sul nuovo anticipo pensionistico, introdotto dal governo con l’ultima legge di Bilancio. Questa la modalità di richiesta: chi matura i requisiti entro il 31 dicembre del 2017 potrà presentare domanda entro il 15 luglio del 2017; invece, chi matura i requisiti entro il 31 dicembre del 2018 ha possibilità di presentarla entro il mese di marzo del prossimo anno. L’Inps risponderà entro il 15 ottobre 2017, per le domande presentate entro luglio 2017 e per le richieste presentate entro il 31 marzo 2018 sarà data risposta entro il 30 giugno del 2018.
Il provvedimento di governo precisa, inoltre, che: "le domande presentate oltre il 15 luglio 2017 e il 31 marzo 2018 e comunque non oltre il 30 novembre sono prese in considerazione esclusivamente se all'esito del monitoraggio residuano le necessarie risorse finanziarie”.
In altra parole, sono previsti limiti di spesa per lo stato. L’Ape social sarà riconosciuta, a domanda, entro i limiti annuali di spesa previsti dall’ultima legge di Bilancio.
Nel caso le domande fossero in eccesso, rispetto alle risorse stanziate, la priorità sarà data sulla base della data del raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia. A parità di requisito sarà considerata la data di presentazione della domanda.
Ci sono, comunque, alcune novità riguardo ai cosiddetti “lavoratori precoci”. Il Decreto del presidente del consiglio (Dpcm) prevede che chi ha lavorato per non meno di 12 mesi prima dei 19 anni di età e si trova nelle stesse condizioni dei beneficiari dell’Ape social, oppure è disoccupato e senza ammortizzatore da almeno 3 mesi, potrà andare in pensione con 41 anni di contributi. Alle condizioni attuali per il pensionamento ci sarebbe, quindi, un anticipo di 10 mesi per gli uomini e di un anno e 10 mesi per le donne.
Destinatari del Ape sociale
Si tratta di una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 fino al 31 dicembre 2018 rivolta ad agevolare il pensionamento per persone svantaggiate o in condizioni di disagio: persone con invalidità civile con un grado di invalidità pari o superiore al 74%; coloro che assistono il coniuge o un parente con disabilità grave (art.3, comma 3, legge 104/1992); disoccupati e, infine, lavoratori dipendenti che svolgono un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso. Le informazioni complete sono riportate di seguito.
L’APE sociale è un’indennità di natura assistenziale a carico dello Stato erogata dall’Inps a soggetti in stato di bisogno che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta. Essendo un sussidio pubblico, non ci sono effetti sulla pensione.
L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o dei requisiti per la pensione anticipata. E’ rivolta ai lavoratori, dipendenti pubblici e privati, autonomi e ai lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps (restano esclusi gli assicurati presso le casse professionali) che si trovano in una delle seguenti condizioni:
1. Disoccupati che abbiano finito integralmente di percepire, da almeno tre mesi, la prestazione per la disoccupazione loro spettante. Lo stato di disoccupazione deve essere conseguente alla cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell'ambito della procedura obbligatoria di conciliazione prevista per i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo (art.7 della legge n.604/1966);
2. Coloro che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente (genitore, figlio) con handicap grave (art.3, comma 3, legge 104/1992);
3. Invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%;
4. Lavoratori dipendenti che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso all’interno delle seguenti professioni:
• Operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici
• Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni
• Conciatori di pelli e di pellicce
• Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante
• Conduttori di mezzi pesanti e camion
• Personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere
• con lavoro organizzato in turni
• Addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza
• Insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido
• Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati
• Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia
• Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
Requisiti
Al momento della richiesta si deve avere i seguenti requisiti:
• almeno 63 anni di età
• almeno 30 anni di anzianità contributiva. Solo per i lavoratori che svolgono attività difficoltose o rischiose l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni
• maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi
• non essere titolari di alcuna pensione diretta. L’accesso al beneficio è inoltre subordinato alla cessazione di qualunque attività lavorativa anche autonoma.
COMPATIBILITÀ E INCOMPATIBILITÀ
L’indennità NON spetta ai titolari di pensione diretta. Non è compatibile:
• con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria (Naspi, mini-Aspi, Asdi, e dis-col);
• con l’assegno di disoccupazione (ASDI); • nonché con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.
E’ compatibile:
• con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o parasubordinata soltanto nel caso in cui i relativi redditi non superino gli 8.000 euro all’anno;
• con lo svolgimento di attività di lavoro autonomo nel limite di reddito di 4.800 euro all’anno.
Importo
L'APE SOCIALE potrebbe essere considerata come un sussidio o indennità che accompagna la pensione di vecchiaia e sarà erogata per 12 mensilità l'anno. La rata mensile sarà calcolata, al momento della domanda, entro un massimo di 1.500 euro. Quindi, ci sono, due differenze sostanziali rispetto ad una vera e propria pensione.
La prima è che l’Ape sociale non prevede la 13° mensilità e la seconda il tetto d'importo massimo erogabile (pari a 1.500 euro lordi mensili). Per esempio, se la pensione avesse un valore superiore alla cifra sopra indicata, non verrà corrisposta la quota eccedente ma solo l'importo fino ad un massimo di 1500 euro.
L’importo non sarà soggetto a rivalutazione annua.
Questa la modalità di richiesta: chi matura i requisiti entro il 31 dicembre del 2017 potrà presentare domanda entro il 15 luglio del 2017; invece, chi matura i requisiti entro il 31 dicembre del 2018 possibilità di presentarla entro il mese di marzo del prossimo anno. L’Inps risponderà entro il 15 ottobre 2017, per le domande presentate entro luglio 2017 e per le richieste presentate entro il 31 marzo 2018 sarà data risposta entro il 30 giugno del 2018. Il provvedimento di governo precisa, inoltre, che: "le domande presentate oltre il 15 luglio 2017 e il 31 marzo 2018 e comunque non oltre il 30 novembre sono prese in considerazione esclusivamente se all'esito del monitoraggio residuano le necessarie risorse finanziarie”. In altra parole, sono previsti limiti di spesa per lo stato. L’Ape social sarà riconosciuta, a domanda, entro i limiti annuali di spesa previsti dall’ultima legge di Bilancio.
Nel caso le domande fossero in eccesso, rispetto alle risorse stanziate, la priorità sarà data sulla base della data del raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia.
A parità di requisito sarà considerata la data di presentazione della domanda. Ci sono, comunque, alcune novità riguardo ai cosiddetti “lavoratori precoci”.
Il Decreto del presidente del consiglio (Dpcm) prevede che chi ha lavorato per non meno di 12 mesi prima dei 19 anni di età e si trova nelle stesse condizioni dei beneficiari dell’Ape social, oppure è disoccupato e senza ammortizzatore da almeno 3 mesi, potrà andare in pensione con 41 anni di contributi.
Alle condizioni attuali per il pensionamento ci sarebbe, quindi, un anticipo di 10 mesi per gli uomini e di un anno e 10 mesi per le donne.
20 giugno 2017