Fonte www.disablog.it - La Dublin City University è in testa a un nuovo progetto biennale europeo per affrontare il problema del bullismo sulle persone con disabilità. Questo tipo di bullismo avviene verso persone che hanno disabilità percepita o effettiva, quelli che hanno bisogno di sostegno educativo e che soffrono di una qualche disabilità, in fondo, hanno molte probabilità di subire atti di bullismo.
Il progetto DisAbuse esaminerà le strategie di prevenzione e contromisure contro il bullismo sulle persone con disabilità e sarà guidato dal Centro nazionale di ricerca e risorse anti-bullismo della DCU.
Il progetto è stato finanziato dall’Autorità per l’istruzione superiore, dal programma Erasmus e dall’UE. Uno studio del 2007 di Mencap ha rilevato che l’82 per cento dei bambini e dei giovani con disabilità sull’apprendimento ha subito episodi di bullismo. Di questi, il 77% era stato vittima di abusi verbali mentre il 60% era stato vittima di abusi fisici. Il professor Mona O’Moore, ex capo del reparto pedagogia al Trinity College di Dublino, ha detto che il bullismo include l’offesa verbale, lo sputo e l’essere presi a calci.
Il ministro dell’Istruzione superiore Mary Mitchell O’Connor ha dichiarato che “tutte le forme di bullismo sono inaccettabili e sappiamo che possono avere un impatto devastante sulla vita delle persone”. “Il bullismo sulle persone con disabilità non va sottovalutato” ha aggiunto “e abbiamo bisogno di sforzi seri per capire il problema e sviluppare strategie efficaci per combatterlo”.
Questo progetto avrà un ruolo significativo: riunisce esperti provenienti dall’Irlanda e da tutta Europa per fornire una visione internazionale della ricerca, delle politiche e delle cose da fare. Fornirà anche corsi pratici per affrontare il bullismo, nonché risorse per insegnanti e formatori professionisti. Questo importante lavoro porterà a una comprensione più approfondita del fenomeno e aiuterà a sostenere meglio le persone che potrebbero subire questo tipo di bullismo.
DisAbuse produrrà anche un rapporto basato su dati raccolti con raccomandazioni politiche diffuse a tutte le parti interessate, comprese le autorità governative regionali e nazionali.
Dovrebbe inoltre essere creato un archivio online che condivida materiale di ricerca e formazione.
Il dott. James O’Higgins Norman, direttore del Centro nazionale di ricerca e risorse anti-bullismo, ha affermato che il progetto mirerà a “migliorare la socializzazione, ridurre l’emarginazione e facilitare la vita degli utenti a scuola e il loro passaggio verso l’età adulta”. “Inoltre sosterrà ed istruirà insegnanti e formatori nel promuovere l’equità, la diversità e l’inclusione nell’apprendimento attraverso le istituzioni educative e la società in generale”.
I partner europei del progetto includono Fondazione Mondo Digitale di Roma, l’Istituto universitario di Lisbona e l’Università di Murcia. “I partner coopereranno per valutare e combinare la ricerca, le migliori pratiche e i moderni approcci all’insegnamento con mezzi tecnologici ampiamente utilizzati”, ha aggiunto il dott. O’Higgins Norman
9 gennaio 2018