Anffas Onlus condivide e sostiene il comunicato stampa FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap che denuncia, ancora una volta purtroppo, la situazione di emergenza relativa all’inclusione scolastica.
In questi giorni più di otto milioni di bambini e ragazzi stanno iniziando il loro nuovo anno scolastico. Tra questi vi sono oltre 250.000 alunni e studenti con disabilità che per poter frequentare la scuola in condizioni di pari opportunità con i loro compagni senza disabilità necessitano di adeguati sostegni, tra cui insegnante curriculare, insegnante di sostegno, assistente all’autonomia ed alla comunicazione, assistente igienico personale, supporti didattici personalizzati, classi formate secondo i limiti normativi, abbattimento delle barriere architettoniche e sensopercettive, trasporto scolastico, etc.
In mancanza di tali sostegni, che necessariamente dovrebbero essere attivati a partire dal primo giorno di scuola, di fatto il diritto alla piena e concreta inclusione scolastica viene molto affievolito o del tutto negato.
Forte è il grido di allarme lanciato da Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale), che ha analizzato nel suo ultimo Consiglio Direttivo Nazionale tale gravissima situazione, raccogliendo le istanze provenienti da più parti d’Italia, forte delle 30.000 famiglie di persone con disabilità, a cui dà voce quotidianamente.
Roberto Speziale, Presidente Nazionale dell’Associazione, a nome dell’intero Consiglio, denuncia “Siamo alle solite! Quest’anno scolastico doveva partire diversamente, visto che da mesi ci stiamo battendo come Anffas e come Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap, cui Anffas aderisce) per richiedere che tutti i supporti ed i sostegni fossero per tempo predisposti in maniera idonea, e ciò per far sì che il primo giorno di scuola fosse tale per tutti. Ma così, ancora una volta, non è stato! Da più parti le nostre famiglie ci segnalano la mancanza di assistenti all’autonomia ed alla comunicazione adeguatamente formati sulle diverse disabilità e l’assenza di informazioni in merito a come, quando e per quali interventi gli stessi saranno assegnati. Moltissime famiglie oggi ancora non sanno chi sarà l’insegnante di sostegno assegnato alla classe che frequenta il proprio figlio e se le ore indicate nel PEI saranno o meno garantite. I servizi di trasporto sono lungi dall’essere attivati. Risultano non essere pienamente garantiti neppure i primari servizi per l’assistenza di base e l’igiene personale. Le barriere architettoniche e sensopercettive non risultano del tutto eliminate ed i problemi di sicurezza, anche in caso di calamità, continuano ad essere drammaticamente presenti”.
“Siamo quindi costretti ad assistere (altro che cambiamento!)” continua il Presidente “al solito rimpallo di responsabilità tra chi avrebbe dovuto evitare il perpetuarsi di tale situazione. Situazione che però non è più accettabile. Una “cattiva scuola” segna, infatti, in negativo e per l’intera vita il percorso educativo e di apprendimento dei suoi alunni e studenti ancor più se tali alunni e studenti hanno delle disabilità”.
“In Italia” prosegue Speziale “ci sono oltre 140.000 insegnanti sui posti di sostegno (tralasciando quelli assunti in deroga a seguito di provvedimenti giudiziari intervenuti in corso di anno scolastico), con una spesa che si stima superi i 4,5 miliardi di euro, a cui si aggiunge quella del Miur per la spesa inerente l’assistenza igienico personale attraverso i suoi collaboratori scolastici e quella degli enti locali e regioni per gli assistenti all’autonomia ed alla comunicazione, nonché per il trasporto.. Ma tutto questo a chi ed a cosa serve se poi il diritto alla piena inclusione scolastica in condizioni di pari opportunità continua ad essere, di fatto, negato?”
Conclude il Presidente: “Speravamo che con il decreto legislativo n. 66/2017, con cui erano state chiarite tutte le azioni da mettere in campo per migliorare il sistema di inclusione scolastica degli alunni con disabilità, Il MIUR e gli Enti Locali sapessero, per tempo, come comportarsi. Ma evidentemente le norme già attuabili di quel decreto sono ancora lontane dall’essere seguite e quelle che necessitano di decreti attuativi scontano il grave ritardo del Miur. Il quadro sta per diventare ancor più nero, se consideriamo che dal 1 gennaio 2019 entra in vigore un nuovo sistema di analisi dei bisogni e del funzionamento degli alunni da cui far scaturire la predisposizione e l’attuazione dei vari supporti e sostegni e ad oggi il Miur, insieme al Ministero della Salute, non ha ancora definito gli atti per far partire tale sistema, che necessariamente avrà anche bisogno di tempo per infrastrutturarsi sui territori.
Sulla base di queste forti preoccupazioni, l’Associazione, chiede l’urgente convocazione dell’Osservatorio Nazionale per l’inclusione scolastica istituito presso il MIUR, di cui è componente, per sentire dalla viva voce del Ministro Bussetti come si intenda porre rimedio a tali intollerabili ritardi nel predisporre gli atti normativi e quanto necessario per garantire il pieno diritto degli alunni e studenti con disabilità ad essere pienamente e concretamente inclusi nel mondo della scuola.
Nel frattempo, Anffas invita tutti i genitori e familiari a segnalare a nazionale@anffas.net ogni disfunzione e discriminazione riscontrata.
Per approfondire leggi l'articolo "Scuola: per gli alunni con disabilità il solito inaccettabile ritardo"