Questo quanto dichiarato dal Min. Fazio, a margine del commento sulle nuove Linee Guida sulla Riabilitazione
Fonte:
Conferenza Stato Regioni - Un nodo da sciogliere per il federalismo
fiscale è la definizione dei LEA. E sui nuovi livelli essenziali di assistenza,
in vista anche dell'attuazione del federalismo fiscale, è intervento il ministro
della Salute, Ferruccio Fazio: ''Non c'e' alcuna novità sull'approvazione dei
nuovi LEA, livelli essenziali di assistenza, e il nomenclatore tariffario da
parte del ministero dell'Economia''.
L'unica novità, che però il Ministro
riferisce di aver appreso da notizie di agenzie di stampa, riguarda le regioni,
''che hanno intenzione di sollevare il problema nella discussione con il
Governo''.
Per quanto riguarda invece la realizzazione di questo nuovo piano
sulla riabilitazione a livello regionale, Fazio fa sapere di ''aver già proposto
alle regioni il monitoraggio dei LEA. Si tratta di un processo che vogliamo
discutere con loro''. E sulle eventuali difficoltà che le regioni sottoposte ai
piani di rientro potranno avere ad attuare queste linee guida, Fazio ha
concluso, augurandosi ''che che queste regioni usciranno dai piani di rientro, e
non ce li avranno per sempre. Il programma di riabilitazione e' un programma di
lungo respiro e non di breve realizzazione''.
Fazio ha annunciato in merito
al piano riabilitazione: "Continuità assistenziale, percorso personalizzato, ma
anche razionalizzazione che creerà un risparmio da un punto di vista dei costi e
un miglioramento delle qualità assistenziali". Si tratta di un Piano di
indirizzo per la riabilitazione, le Linee guida che aggiornano il sistema
riabilitativo fermo al 1998. "Lo scopo della riabilitazione – ha affermato Fazio
- e' quello di guadagnare salute complessiva vedendo più la persona che
l'ammalato. Si tratta di mettere al centro dell'interesse la disabilità rispetto
al danno d'organo che l'ha determinata. Questo e' un aspetto importate che si
riflette sulla necessità della continuità assistenziale".
Un piano
"innovativo e condiviso dalla comunità scientifica e dalle regioni", spiega
Fazio, che nasce dalla "necessità di revisione dei percorsi ospedale-territorio
dal punto di vista delle cure mediche in generale determinati dalla situazione
demografica e quindi dal complessivo aumento dell'età della popolazione".
Al
centro delle linee guida la personalizzazione delle cure e il collegamento col
territorio. "Il documento affronta un aspetto importante di personalizzazione di
cure – ha affermato Fazio -, la definizione di persone ad alta complessità, ma
soprattutto il percorso riabilitativo unico che consta della presa in carico da
un lato e poi del percorso riabilitativo individuale con un collegamento
ospedale-territorio. Una delle novità principali e' proprio questa: una volta
uscita dall'acuzie il paziente non può essere buttato sul territorio a fare una
qualsiasi riabilitazione, ma ci deve essere un collegamento preesistente tra
reparto di acuto e quello riabilitativo. Un malato di cuore deve essere
ricoverato in cardiologia, ma poi deve avere una riabilitazione pronta che lo
accolga nelle sue esigenze particolari, così il malato oncologico e
neurologico". Fazio ha anche rassicurato una maggiore attenzione alla
riabilitazione ad alta specializzazione. "La grande conquista - ha affermato il
ministro - e' stata quella di dimensionare adeguatamente la riabilitazione ad
alta specializzazione, che nella bozza iniziale aveva una dimensione inferiore".
In tempo di tagli alla sanità e piani di rientro per le regioni, il Piano
per la riabilitazione, assicura Fazio, punterà a razionalizzare gli interventi.
"I risparmi e la razionalizzazione, in senso di una migliore sanità, vanno di
pari passo - ha detto il ministro -. Non e' vero che una sanità migliore
necessariamente deve costare di più. Migliorare il sistema riabilitativo creerà
un risparmio da un punto di vista dei costi e un miglioramento delle qualità
assistenziali. Si tolgono spese inutili, ripetizioni di esami e di procedure e
quindi si genera un risparmio da un lato, dall'altro un miglior percorso
assistenziale". E sui piani di rientro, il ministro guarda al futuro: "Mi auguro
che i piani di rientro per le regioni non durino per sempre - ha aggiunto -, ma
che ne usciremo. Il programma di riabilitazione e' un programma a lungo
respiro". A monitorare gli effetti del piano, infine, le regioni. "Abbiamo già
proposto alle regioni il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza,
inclusi quelli delle attività riabilitative vanno monitorate - ha concluso Fazio
-. È un processo che abbiamo avviato con le regioni e che intendiamo discutere
con le regioni stesse".
8 ottobre 2010
Per approfondire
leggi
le Linee Guida sulla Riabilitazione 2010