Sono già undici gli esempi di modalità operative per rendere concreta una conquista giuridica, culturale e operativa
Fonte: superando.it
- Promosso dalla Fondazione Cariplo, dal Coordinamento dei Centri di
Servizio per il Volontariato e dal Comitato di Gestione del Fondo Speciale per
il Volontariato in Lombardia, in partnership con la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone
con Disabilità), l' Associazione
Oltre noi… la vita e la Regione Lombardia, il Progetto AdS è un'iniziativa
voluta per sostenere la diffusione e il consolidamento dell' amministrazione
di sostegno - l'istituto introdotto dalla Legge 6/04,
che con la sua flessibilità ha segnato realmente una svolta, superando
le assai più rigide forme dell'inabilitazione e dell'interdizione - nel
territorio della Regione Lombardia.
Oggi, in corrispondenza
dell'allargamento a undici dei progetti territoriali AdS, riceviamo e ben
volentieri pubblichiamo la seguente nota da parte dei responsabili
dell'iniziativa.
E sono undici, i progetti AdS locali. Ne prendono il
via, infatti, alt ri nove, vale a dire - dopo Cremona e Sondrio - quelli
di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Mantova, Territorio ASL Milano, Monza e
Brianza e Varese. Mancano dunque solo quattro territori (Provincia di Lodi e
Valcamonica, Territori della Provincia ASL Milano 1 e ASL Milano 2), perché ogni
zona di competenza di ciascuna ASL abbia il proprio progetto AdS.
Undici
progetti Ads: undici declinazioni sui territori dell'obiettivo generale del
Progetto AdS regionale: sostenere cioè la diffusione e il consolidamento
dell'istituto dell'amministrazione di sostegno in Lombardia, in modo
coerente ai princìpi ispiratori della Legge 6/04 e nel rispetto della normativa
regionale, in linea con le indicazioni date.
Undici modalità per rendere
concreta una conquista giuridica, culturale e operativa: il riconoscere
nell'AdS un istituto di facile accesso per le famiglie, con cui è possibile oggi
a tutti, anche ai più fragili, esercitare "reali diritti di cittadinanza"
perché consente ad ogni cittadino, giuridicamente rappresentato
dall'amministratore di sostegno, di essere partecipe e protagonista, di avere
pari dignità e pari opportunità.
Undici occasioni per il Terzo Settore di
essere protagonista, rilanciando il proprio ruolo di autotutela.
Gli stessi
nomi e i loghi scelti per rappresentare i progetti locali ben fotografano il
senso e la motivazione di questa istanza, condividendone la necessità di agirla
in rete e con attenzione alle criticità, ai bisogni e ai desideri di ogni
territorio e nel rispetto della "personalità", della storia, dei linguaggi, dei
modi di essere, pensare e fare di ogni singolo contesto demografico e
sociale.
In più di un anno, un totale di circa ottanta incontri ha così
generato in ogni territorio una rete di associazioni delle diverse
fragilità (disabilità; terza età; salute mentale; dipendenze) che,
impegnandosi in protocolli di intesa, ha progettato la propria presenza
competente e stabile, garantendo servizi e azioni per il reperimento di
amministratori di sostegno volontari, per la gestione "istituzionale"
delle amministrazioni di sostegno che non possono essere gestite in altro modo,
per sostenere le attività di sensibilizzazione e formazione necessarie, per
garantire supporto in itinere alle famiglie e ai volontari.
Un'attenzione
particolare all'interno di ogni progetto è stata dedicata al governo della
rete: ogni rete, infatti, rappresentata da un' associazione capofila,
ha definito le proprie modalità di governance, spesso facilitata
dall'individuazione di un "gruppo di pilotaggio" ristretto, per facilitare i
processi decisionali e ha identificato un referente operativo, per la gestione
concreta del progetto.
Già in fase progettuale si sono aperte, costruite e
rafforzate relazioni e condivisioni con gli enti territoriali
quali le ASL - con i loro Uffici di Protezione Giuridica - le Province, i Comuni
(e le loro aggregazioni), i Giudici Tutelari, in quella prospettiva di
sussidiarietà che vede ogni azione sui territori impossibile se non pensata
in una prospettiva di sistema e con un Terzo Settore capace e competente di
interagire con le istituzioni, oltre che con le persone e le famiglie.
L'auspicio a questo punto è che tale ottica di sussidiarietà favorisca il
radicamento e la prosecuzione dei progetti anche oltre il giugno 2012,
data in cui verrà meno il sostegno del progetto regionale.
Un po' di cifre,
per concludere: complessivamente i progetti territoriali vedono complessivamente
impegnate nel lavoro di rete - avviato con la sottoscrizione di formali
protocolli d'intesa - oltre centocinquanta organizzazioni impegnate su tutte
le aree di fragilità. Tra queste, troviamo ben nove coordinamenti,
rappresentanti a loro volta gruppi di associazioni della disabilità e della
salute mentale. (Progetto Ads Regione Lombardia).
Accedendo al sito
del Progetto Ads sono visibili logo (dove presente), nome, indirizzo
di posta elettronica e associazioni componenti dei vari Progetti Ads locali
25 ottobre 2010
Per ulteriori
informazioni
info@progettoads.net