Le disposizioni contenute nel collegato lavoro ampliano a didsmisura la platea dei beneficiari dei permessi 104. Un pastrocchio giuridico?
Fonte: superando.it
- di Carlo Giacobini. Infatti, dopo mesi in cui lo stesso
Ministro aveva testualmente ripetuto «che era ora di finirla con i furbetti che
approfittano dei permessi della Legge 104, per fingere di assistere i "nonnetti
invalidi"», quanto emerge ora dall'articolo 24 del Collegato Lavoro, approvato
definitivamente alla Camera, non solo non intacca i diritti delle persone con
disabilità, ma amplia addirittura a dismisura i beneficiari dei permessi
lavorativi. Solo ora, dunque, capiamo che il Ministro "scherzava", quando
strillava la propria rabbia contro «i fannulloni della Legge 104» e poco importa
se secondo alcune "malelingue" il prodotto finale di due anni e mezzo di lavoro
è solo «un ridicolo pastrocchio giuridico»...
Il ministro Reanto
BrunettaDopo mesi di attacchi feroci contro il "crociato delle furberie", dopo
averlo accusato di voler demolire i già limitati diritti delle persone con
disabilità, credo dobbiamo tutti - a iniziare dalla deputata Livia Turco, che
con più rabbia di altri lo ha investito - delle scuse al ministro per la
Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta.
Un po' di colpa,
però, ce l'aveva anche lui! Per mesi, infatti, era andato ripetendo che era ora
di finirla «con i furbetti che approfittano dei permessi della Legge 104», per
«fingere di assistere i "nonnetti invalidi"». Pensavamo che davvero avesse in
mente di fare piazza pulita, a colpi di mannaia, di tutte le furberie, di tutte
le elusioni. Ne sentivamo un po' il bisogno anche noi, tutto sommato, pur
essendo impauriti degli effetti che quella crociata avrebbe inflitto a chi ha
davvero bisogno.
Beh! Dobbiamo avere l'onestà di ammettere che ci eravamo
sbagliati.
L'articolo 24 del Collegato Lavoro, approvato definitivamente
dalla Camera, rende infatti giustizia al Ministro Brunetta, perché non solo non
intacca i diritti delle persone con disabilità, ma amplia addirittura a
dismisura i beneficiari dei permessi lavorativi. Poco importa - per ora - se gli
"assistiti" non abbiano alcuna garanzia. L'importante è il principio! Ci piace
immaginare il Ministro visibilmente commosso da questa "svolta epocale".
E
non possiamo nemmeno sospettare che il testo approvato - dopo oltre due anni e
mezzo di lavori - sia un "ridicolo pastrocchio giuridico" come alcune malelingue
hanno sospettato. Siamo certi che, anche nelle virgole, ci sia una volontà
favorevole ai lavoratori, tutti, anche quelli che - magari - un po' furbini lo
sono. Una volontà favorevole e semplificatrice, a iniziare dalla soppressione
dell'obbligo di prestare l'assistenza in modo continuativo.
E capiamo, solo
ora, che il Ministro - cui non manca il senso dell'umorismo - scherzava (sì,
scherzava!) quando strillava la sua rabbia contro «i fannulloni della Legge
104». Se così non fosse, infatti, non si spiega il panorama nuovo che il
combinato disposto derivante dal Collegato Lavoro apre alla nostra compiaciuta
considerazione.
E che dire della finezza delle eccezioni che il Legislatore
ha saputo prevedere? Un capolavoro di tecnica giuridica, un'iperbole certosina
di sub-condizioni.
Qui di seguito qualche esempio, con altrettante
situazioni concrete.
- Ottenere i permessi per assistere il nonno che abita
a cinquecento chilometri di distanza? Prima non era possibile, ora sì. È stato
infatti abrogato l'obbligo di assistenza esclusiva e continuativa.
-
Ottenere i permessi per assistere il bisnonno non convivente? Prima era
possibile, adesso no, a meno che la sua moglie (la bisnonna) o i suoi genitori
(trisnonni) abbiano più di 65 anni o siano affetti da una patologia invalidante,
oppure siano deceduti.
- Ottenere i permessi per assistere il fratello che
vive a trecento chilometri di distanza, sposato? Prima non era possibile, ora
sì. È stato abrogato infatti l'obbligo di assistenza esclusiva e continuativa.
- Ottenere i permessi per assistere il padre anche se l'assistenza prestata
non è esclusiva né continuativa né adeguata né sistematica? Prima non si poteva,
adesso sì, sempre per l'abrogazione dell'obbligo di assistenza esclusiva e
continuativa.
- Ottenere i permessi per assistere lo zio (terzo grado)
convivente e single? Prima era possibile, ora pure, se i genitori dello zio sono
deceduti oppure se sono invalidi o se hanno più di 65 anni.
- Ottenere i
permessi per assistere la suocera non convivente? Prima era possibile
dimostrando che l'assistenza era esclusiva e continuativa. Ora pure, ma senza
dover dimostrare nulla.
- Ottenere i permessi per assistere il cugino? Prima
non si poteva, ora nemmeno.
- Ottenere i permessi per assistere i nonni del
coniuge? Prima era possibile, ora pure.
- Ottenere i permessi per assistere
il bisnonno del coniuge? Prima era possibile, se si dimostrava che l'assistenza
era continuativa ed esclusiva. Adesso no... a meno che la moglie del bisnonno
(la bisnonna) o i suoi genitori (trisnonni) abbiano più di 65 anni o siano
affetti da una patologia invalidante, oppure siano deceduti. Non è necessario
dimostrare l'assistenza continuativa ed esclusiva.
Che dire? Grazie, Signor
Ministro, grazie ai Parlamentari che hanno approvato il Collegato Lavoro, grazie
all'Ufficio Giuridico di Camera e Senato...
Per tutti gli approfondimenti e
i testi di riferimento, rimandiamo al Servizio HandyLex.org ed esattamente al
testo dal titolo Collegato lavoro: modificato l'articolo 33 della Legge 104/1992
sui permessi lavorativi, disponibile cliccando
qui .
27 ottobre 2010