La LEDHA rilancia la campagna
Fonte: superando.it
- La LEDHA rilancia in Lombardia la campagna denominata "Pagare il
giusto", per far rispettare tutte quelle leggi e sentenze secondo le quali la
compartecipazione ai costi dei servizi sociali, da parte delle persone con
disabilità, dev'essere stabilita in base alla situazione economica del solo
beneficiario dell'intervento assistenziale e non del suo nucleo familiare.
Questo porterà a una serie di appuntamenti con le Istituzioni, con l'ANCI
Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e con il Terzo Settore, in
modo da trovare una soluzione rispettosa dei diritti delle persone con
disabilità e che tenga conto dell'effettivo impatto economico delle varie
opzioni sul sistema dei servizi.
Nel corso di un recente incontro a
Milano, la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) ha rilanciato
la campagna denominata Pagare il giusto, avviata ormai da qualche anno (se ne
legga nel nostro sito cliccando qui), allo scopo di tutelare le persone con
disabilità, affinché sia rispettata la legislazione vigente, secondo la quale la
persona con disabilità è tenuta a pagare i servizi solo in base al proprio
reddito personale e non a quello dei propri familliari.
La campagna si
svilupperà attraverso una serie di appuntamenti con le Istituzioni, con l'ANCI
Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e con il Terzo Settore, in
modo da trovare una soluzione rispettosa dei diritti delle persone con
disabilità e che tenga conto dell'effettivo impatto economico delle varie
opzioni sul sistema dei servizi.
«Secondo le varie segnalazioni raccolte
dalla LEDHA - ha spiegato Marco Faini dell'ANFFAS Lombardia (Associazione
Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) -
sono ancora numerosi i Comuni lombardi che continuano a chiedere in modo
illegittimo che siano le famiglie a farsi carico di questi costi, aumentando
progressivamente anche la quota richiesta».
«Dopo alcuni anni di campagna -
ha aggiunto Giovanni Merlo, direttore della LEDHA - possiamo dire che tutti
hanno chiaro su cosa preveda la legge. Chiediamo quindi che essa sia rispettata,
perché non c'è crisi che permetta a un'Istituzione di non farlo».
«Ciò che
penso dell'attuale situazione lombarda - ha dichiarato dal canto suo Sergio
Silvotti del Forum Terzo Settore Lombardia - è che il giusto venga prima del
pagare, ovvero che sia necessario definire quali servizi si debbano garantire e
poi stabilire i vincoli economici che ne derivano. Questo dev'essere il punto di
partenza di una nuova legge».
«Siamo convinti - ha affermato poi il
presidente della LEDHA Fulvio Santagostini - che la strada per uscire da questa
gravosa situazione nel minor tempo possibile sia proprio quella di aprire un
dibattito con le istituzioni e le organizzazioni coinvolte per migliorare la
legge».
La conclusione di Gaetano De Luca, del Servizio Legale LEDHA, ha
toccato forse il punto centrale della campagna. Egli ha infatti ricordato che
«una serie di recenti Sentenze del TAR hanno evidenziato come la regola
dell'ISEE singolo sia da considerarsi un'attuazione del principio di uguaglianza
sostanziale. Questo significa che l'Ente Locale attua una discriminazione a
danno delle persone con disabilità se non si rispetta tale regola». (S.B.)