Importante richiedere "il giusto" numero di ore di sostegno
Fonte: superando.it
- di Salvatore Nocera*
Mettere in guardia le famiglie sulla
necessità di fare richieste plausibili ai Tribunali Amministrativi Regionali,
non significa "terrorizzarli", ma semplicemente cercare di evitar loro di dover
sostenere le alte spese di una causa legale, nel caso di rigetto del ricorso.
Riguardo alle ore di sostegno, quindi, meglio sempre chiederne un congruo
aumento e non un numero spropositato
Il vicepresidente nazionale della FISH
Salvatore Nocera a un convegno del 2005Ho ricevuto alcune critiche per un mio
articolo - pubblicato anche da Superando [lo si legga cliccando qui, con il
titolo Ore di sostegno: le richieste ai TAR devono essere equilibrate, N.d.R.] -
concernente quella recente Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR)
della Campania (Quarta Sezione del TAR della Campania, Sentenza n. 17532 del 22
settembre 2010, depositata in Segreteria il 24 settembre), che ha compensato le
spese per un ricorso, parzialmente accolto aumentando le ore di sostegno,
rigettando però la richiesta di trenta ore di sostegno settimanali e l'efficacia
della stessa per tutti gli anni successivi.
Da una parte, dunque, sono stato
accusato di non essere stato corretto, sotto il profilo giuridico, dall'altra di
avere assunto un atteggiamento "paternalista" verso i genitori che addirittura
avrei "terrorizzato", sconsigliandoli a non presentare ricorsi.
Sotto il
profilo giuridico devo precisare che a tutti noi avvocati è noto il principio di
procedura secondo cui «le spese seguono la soccombenza». In altre parole, chi
perde paga le spese di causa e nel caso di specie il TAR ha accolto solo
parzialmente il ricorso, rigettandolo per altri aspetti. Il Tribunale ha quindi
compensato le spese fra i genitori e l'Amministrazione Scolastica, spese che
sarebbero invece state tutte a carico dell'Amministrazione, se i genitori si
fossero limitati a chiedere solo un congruo aumento di ore e non un numero
spropositato, superiore al massimo di una cattedra di sostegno, oltre ad altre
istanze che si sarebbero potute presentare anche successivamente.
Il mio
consiglio, quindi, era ed è quello di fare richieste plausibili, non solo per
ottenere giustizia immediata, ma anche per recuperare le alte spese che un
ricorso comporta.
In sostanza, essendo il criterio della compensazione delle
spese pratica costante della nostra Giurisprudenza, anche in presenza di
controversie di rilevante novità, credo che aver messo in guardia i genitori
non sia proprio un atto "terrorizzante", ma anzi un consiglio saggio e prudente.
*Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il
Superamento dell'Handicap).
12 novembre 2010