Tremonti dichiara di voler difendere il 5xmille...
Il Ministro Tremonti abbandona per un momento la sua calcolatrice elettronica e prende in mano una penna per scrivere una lettera di risposta alle "accuse" mossegli da Telese e Massimo Feltri sui tagli al 5xmille. " Quella del 5 per mille è un'idea di cui sono orgoglioso... il fondo attuale, pari a 100 milioni, è iniziale e può - deve - essere integrato. L'importo da me inizialmente previsto, pari a 400 milioni, è stato eroso da successive scelte parlamentari. Ad esempio dalla scelta di incrementare i fondi per l'editoria, per le televisioni private, per altre e varie causali. Rispetto a tutte le altre "scelte", preferivo e preferisco in assoluto il 5 per mille. E voterò dunque per reintegrarlo ".
Nonostante gli "irriducibili" della sussidiarietà e della
carità di Stato ne facciano una questione di onore, la legge sulla
stabilizzazione del 5xmille rimane ancora una chimera e nel frattempo le
Associazioni di volontariato si ritrovano ciclicamente a dover chiedere la
questua. Rimangono col fiato sospeso fino a quando la mano generosa del Governo
stabilisce chi e come potrà proseguire il proprio operato sul campo, anno dopo
anno. Il Ministro ci tiene a sottolineare, per l'appunto, che in merito al 5 x
mille, è errato parlare di tagli perchè in realtà si tratta di stanziamenti:
ogni anno si parte da zero, tutto ciò che viene finalizzato al 5xmille è solo
"bontà sua". Insomma, intanto ringraziamo per aver avuto 100 milioni di euro. Se
poi il Ministro volesse di nuovo indossare i panni di Robin Hood (un personaggio
a lui molto caro) per rimpinguare lo stanziamento con gli altri 300 milioni di
euro, sentiremmo odore di incenso.
Nota bene: si scende in piazza per
chiedere uno stanziamento pari a quello garantito per lo scorso anno, il che, da
parte nostra, è un giocare al ribasso e di questo il governo dovrebbe essere
cosciente. Già, perchè chi lo dice che le destinazioni al 5xmille dei
contribuenti saranno pari a 400 milioni e non a 600 per esempio? Se così fosse,
infatti, i 200 milioni non previsti finirebbero dritti dritti nelle casse dello
Stato, con buona pace della libertà di scelta dei cittadini.
Emblematico il
fatto che lo stanziamento per il 5xmille sia finito nel calderone delle "Fondo
esigenze indifferibili e urgenti" (articolo 1, comma 40 della legge di
stabilità), alias "tutto ciò che rimane da spartire". Lì dentro, infatti, c'è di
tutto: il raddoppiamento dei fondi per le scuole paritarie, le università non
statali riconosciute (leggi i vari CEPU), i 100 milioni di euro per l'assistenza
ai malati di SLA, la partecipazione italiana a banche e fondi internazionali e
via discorrendo. "Queste sono scelte politiche, non il frutto di una contingenza
contabile", chiosa così, Massimo Feltri, nel suo articolo, e a rafforzare questa
opinione c'è la dichiarazione di Tremonti stesso che, proprio nella lettera di
cui sopra, dice "preferivo e preferisco in assoluto il 5 per mille. E voterò
dunque per reintegrarlo".
Feltri, poi, conclude con una riflessione piuttosto amara: il taglio del governo alle risorse per le tariffe postali agevolate nel settore dell'editoria, in realtà, era un'anticipazione di quello che sarebbe stato il trattamento riservato al no profit: agevolare la pubblicizzazione dell'attività di volontariato delle associazioni quando, a breve, saranno costrette a chiudere i battenti (senza i finanziamenti del 5xmille)? Lungimirante...
24 novembre 2010