Fonte www.superabile.it - Gli anziani sono, in Italia, circa 14 milioni, pari al 22,8% dell’intera popolazione (dati ISTAT 2019) e in questo tempo di pandemia da Covid-19 sono loro i più colpiti poiché spesso presentano una co-morbilità, dovuta ad una o più patologia croniche. Ma c’è anche un altro nemico che attenta alla salute (psichica) dei nostri “vecchi”: è la solitudine, primo gradino verso una pericolosa depressione. Per combattere questo nemico - invisibile come il Coronavirus, ma palpabile ancora di più per l’impossibilità di frequentare figli e nipoti, a causa delle norme di distanziamento sociale - Senior Italia FederAnziani, WINDTRE e SIPEM SoS, la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, hanno istituito il Numero Verde 800.99.14.14, attivo tutti i giorni dalle 14,00 alle 19,00 e raggiungibile solo da rete fissa. Si tratta di un altro “ponte” gettato per non lasciare sola la fetta più debole della nostra popolazione.

Secondo le stime dell’Istat nel 2001 in Italia. il numero di ultra65enni ammontava a circa 10 milioni e mezzo di persone (il 18% della popolazione), nel 2006 questo numero è lievitato fino ad arrivare a circa 12 milioni di persone. Secondo il rapporto “Stato di salute e prestazioni sanitarie nella popolazione anziana” del Ministero della Salute, la popolazione anziana all’epoca in Italia determinava il 37% dei ricoveri ospedalieri ordinari e il 49% delle giornate di degenza e dei relativi costi stimati. Sempre secondo l’ISTAT al 1° gennaio del 2019 gli ultrasessantacinquenni erano, in Italia, 13 milioni e 800mila, pari al 22,8% dell’intera popolazione del Paese.

Sebbene il rischio di malattie aumenti con l’età, i problemi di salute non sono una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento. Infatti, se per molte patologie non si conoscono misure preventive efficaci, per altre invece esse già sono note. Fra queste c’è l’adozione di un sano stile di vita che include una regolare attività fisica, una sana alimentazione, evitando il fumo. Inoltre, le misure di prevenzione includono anche indagini cliniche per la diagnosi precoce, come nel caso degli screening per il tumore del seno, della cervice uterina e del colon retto, del diabete e relative complicanze e della depressione.

Nota caratteristica dell’invecchiamento è la comparsa di malattie non trasmissibili, come quelle cardiovascolari, il diabete, la malattia di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative, tumori, malattie polmonari croniche ostruttive e problemi muscoloscheletrici. E’ dunque evidente che – in una situazione come quella che stiamo vivendo al presente, a causa della pandemia da Sars2 Covid-19 – è la popolazione anziana, che spesso presenta una o più patologie croniche, ad essere la più esposta al contagio e quella che presenta le difese immunitarie più indebolite. Ma in agguato c’è un’altra condizione, che certo non si può definire una malattia, ma che è spesso altrettanto pericolosa: la solitudine, maggiormente aggressiva soprattutto in questi tempi di forzato distanziamento sociale e di vita diremmo così “reclusa”.

Un numero verde contro la solitudine

Per combatterla Senior Italia FederAnziani, WINDTRE e SIPEM SoS, la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, hanno istituito il numero verde 800.99.14.14, attivo tutti i giorni (festivi compresi) dalle 14,00 alle 19,00 e raggiungibile solo da rete fissa. Grazie ad una rete di professionisti, attivi su tutto il territorio nazionale, il numero verde risponderà alle chiamate di quanti hanno bisogno di una voce amica, di un sostegno psicologico per attraversare questa fase di isolamento. “E' nei giorni di festa che chi è solo può sentirsi più sofferente: il senso di perdita per le persone che non ci sono più si acuisce, e i ricordi dei momenti positivi del proprio passato possono portare ad un senso di straniamento”, ha chiarito il Presidente di Senior Italia FederAnziani, Roberto Messina. “E' in questi momenti che diventa ancora più importante il supporto degli psicologi, per riattivare le proprie risorse e affrontare al meglio il tempo presente.”.

Le feste rappresentano sempre una occasione di socialità e relazione, ma ora che non è possibile sedersi a tavola tutti assieme, gli anziani si sentono soli e abbandonati. “Chiamare amici e familiari, o i servizi di sostegno psicologico, è il migliore strumento per riappropriarsi del valore del rapporto con l’altro.”. “Parlare ed ascoltare per creare un contatto e un senso di vicinanza, nei maggiori momenti di sconforto.”. “E dove manca la famiglia, interviene la SIPEM SoS con la sua capacità di accogliere il disagio e aiutare le persone a rielaborarlo”, ha dichiarato il Presidente nazionale di SIPEM SoS, Roberto Ferri.

Dunque, dopo i servizi alla persona (soprattutto anziani e persone con disabilità) messi in campo dalle Istituzioni, dalla Croce Rossa, dalla Caritas e dalle associazioni di volontariato, ecco un altro “ponte” gettato per non lasciare sola la fetta più debole della nostra popolazione.