Fonte www.superando.it - «La pandemia ha messo ancor più in evidenza quanto la comunicazione della salute sia al tempo stesso importante e pericolosa: non se ne può fare a meno, rappresenta un bisogno, ma notizie false o anche solo poco precise posso rivelarsi davvero dannose. È fondamentale, quindi, che le notizie, e in modo particolare quelle che riguardano un ambito delicato come la salute, siano accurate, validate e – questo vale anche per le iniziative di comunicazione – venga scelto il giusto modo di portare un messaggio: a questo servono i professionisti della comunicazione, e per questo abbiamo scelto di avere nella nostra giuria diversi esperti del settore»: lo ha dichiarato Ilaria Ciancaleoni Bartoli, che dirige l’OMAR (Osservatorio Malattie Rare), durante la cerimonia conclusiva del settimo Premio OMAR, presentata nei giorni scorsi, iniziativa che è stata seguita costantemente negli anni, rivolta a tutti coloro i quali, utilizzando diversi mezzi di comunicazione, sappiano proporre un’informazione corretta e una sensibilizzazione efficace verso il grande pubblico, sul mondo complesso delle Malattie e dei Tumori Rari.

Il concorso, si ricorda, si avvale delle consolidate partnership con il CNMR (Centro Nazionale Malattie Rare) dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), Orphanet Italia, la Fondazione Telethon e UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare), nonché del patrocinio della FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana), dell’Ordine dei Giornalisti, di AbilityChannel, del Festival Uno Sguardo Raro, del CDG (Centro di Documentazione Giornalistica), dell’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) e del WHIN (Web Health Information Network).

Sono stati dunque sette i vincitori del premio (se ne veda il dettaglio qui), i quali hanno di volta in volta affrontato tematiche che vanno dal ruolo delle Associazioni di Persone con Malattie Rare nel contesto italiano e internazionale all’importanza della diagnosi precoce, dai corretti linguaggi per spiegare ai bimbi una patologia, fino al ruolo fondamentale svolto dai sibling, i fratelli e sorelle dei pazienti, e ai nuovi modelli di sostenibilità nel Terzo Settore. «Tutti temi – sottolineano dall’OMAR – che sono poi stati esplicitati e discussi nel corso della cerimonia di premiazione, senza far mancare riferimenti alla situazione odierna legata alla pandemia.»