Fonte www.ilfattoquotidiano.it - La ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli (Lega) ha commentato con enfasi l’approvazione parlando “di una rivoluzione culturale e civile, che sviluppa un nuovo paradigma nella presa in carico della persona con disabilità, eliminando le estreme frammentazioni tra le prestazioni sociosanitarie”. Ma le persone con disabilità vedranno dei benefici concreti? Ilfattoquotidiano.it ha sentito alcune organizzazioni nazionali che difendono i diritti delle persone con disabilità e i commenti sono diversi, non tutti soddisfatti. “Questa legge rappresenta un importante passo avanti nel migliorare la vita delle persone con disabilità”, dice Vincenzo Falabella, presidente della Fish. “È una misura che la Federazione e tutto il movimento associativo attendevano da tempo. Non solo riconosce più diritti, ma contribuisce anche ad eliminare stigma e pregiudizi, scartando termini obsoleti. Al cuore c’è il progetto di vita come strumento di supporto nella routine quotidiana”. Roberto Speziale, presidente dell’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (Anffas), parla di “decreto di portata epocale sia per la parte inerente la valutazione di base che per quella che riguarda la valutazione multidimensionale” e ricorda che “completa la riforma prevista dalla legge delega 227 nei tempi previsti dal Pnrr”. Per Anffas il decreto corona un impegno ultraventennale iniziato con l’art. 14 della legge 328 del 2000. “Attraverso queste novità si potranno finalmente costruire dei veri progetti individuali di vita, personalizzati e partecipati e garantire maggiori diritti e qualità di vita per le persone con disabilità”, aggiunge Speziale. Ma la vera sfida comincia ora. “Occorrerà – spiega il numero uno – trasferire questa straordinaria riforma nella realtà concreta e nella vita materiale delle persone per le quali la riforma è stata pensata, voluta ed adottata”.

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