Fonte www.redattoresociale.it - Mentre in Italia sul 5 per mille è scontro tra Terzo settore e governo sui fondi stanziati nella legge di stabilità 2013 (400 milioni di euro), sull'esistenza di un "tetto" alle risorse che non dovrebbe esserci e sulle promesse disattese di una legge che non arriva, dall'Est Europa arrivano esempi di sostegno al non profit attraverso il medesimo strumento fiscale che permette di destinare percentuali ben 4 volte superiori a quelle italiane, ci sono leggi con radici perfino negli anni 90 e c'è la possibilità di destinare parte delle imposte anche per le aziende.

Si chiamano le "Onepercent law" e in tutt'Europa le si trovano in una dozzina di Paesi, a partire dall'Ungheria, primo paese europeo ad aver introdotto una misura del genere e che per il non profit devolve l'1 per cento, cioè il doppio della percentuale prevista in Italia (dove in percentuale il 5 per mille diventa lo 0,5 per cento).

Nonostante sia il primo paese, tuttavia l'Ungheria non è il più virtuoso in termini di percentuali. In alcuni casi si arriva anche al 2 per cento, che in Italia sarebbe l'equivalente del 20 per mille. A pesare sull'istituto italiano, però, ci sono anche i soliti ritardi della burocrazia e per imposte raccolte oggi, i beneficiari del 5 per mille avranno i fondi soltanto a metà del 2016, mentre in alcuni paesi europei bastano 3 mesi.

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8 novembre 2013