Fonte www.west-info.eu - Anche un test dell’olfatto per la diagnosi precoce dell’autismo. È l’ultima strategia messa a punto dal Weizmann Institute of Science di Israele. Secondo il quale, i bambini con disturbi dello spettro autistico non percepiscono gli odori allo stesso modo degli altri.

Durante il test, infatti, un gruppo di bimbi senza alcun disturbo e un gruppo di piccoli con autismo sono stati esposti a odori piacevoli e sgradevoli, come quello di rose o pesce andato a male. I primi, a seconda dell’odore, emettevano respiri più o meno lunghi e ampi. I secondi, invece, respiravano sempre allo stesso modo.

Non è ben chiaro il perché: forse perché non riconoscevano le fragranze o forse perché hanno un ritmo respiratorio naturale differente. Una teoria che necessita certamente di ulteriori conferme, ma che apre la strada a nuovi criteri per la diagnosi precoce.

I risultati sono stati pubblicati nella rivista Current Biology.

6 luglio 2015