Uomo con camice al lavoro - foto WHOApprovata la proposta che restituisce un pò di speranza al diritto al lavoro delle persone con disabilità: ecco i primi commenti (anche di Anffas)

Nella sua seduta del 22 febbraio scorso la Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato della Reppublica ha approvato la proposta di Legge AS 2545 contenente "Interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili", già approvata dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Schirru ed altri; Fedriga ed altri.

Come già illustrato nelle scorse settimane sul nostro sito, tale risultato, fortemente sostenuto dal movimento delle persone con disabilità e di chi le rappresenta, è il frutto di un intenso lavoro portato avanti nelle Commissioni competenti a seguito dell'approvazione della legge 126/10 relativa alle missioni internazionali , che all'art.5 decurtava la percentuale di posti di lavoro riservati alla disabilità a favore di orfani e vedove di guerra e che avrebbe drammaticamente comportato il serio pericolo di vedere nel 2011 oltre 20mila posti riservati in Italia alla disabilità occupati da "altre categorie" di lavoratori, decretando così di fatto la fine definitiva dell'inclusione lavorativa delle persone con disabilità garantita (seppur con risultati sconfortanti) da oltre un decennio dalla l. 68 del 1999.

"Ce l'abbiamo fatta!" commenta l'On.le Amalia Schirru , prima firmataria della proposta - "Il Senato...restituisce almeno diecimila opportunità di lavoro indebitamente sottratte dalla legge 126 dello scorso agosto. Si tratta di un risultato importante per il mondo della disabilità. Un risultato positivo dal quale dovrà prendere le mosse una forte iniziativa in tutto il Paese per il diritto al lavoro , per una piena applicazione della legge sul collocamento obbligatorio dei lavoratori disabili."

Anche Pietro Barbieri, Presidente Nazionale Fish , commenta positivamente il risultato: "Si tratta di un risultato importante poiché erano a rischio migliaia di assunzioni di persone disabili sia nel privato che nella Pubblica amministrazione...ottenuto grazie all'ampia mobilitazione delle Associazioni e all'iniziativa di alcuni parlamentari (in particolare Amalia Schirru e Augusto Battaglia), incontrando comunque ampio consenso sia alla Camera che al Senato."

"Anffas Onlus Nazionale si unisce alla soddisfazione per tale importante risultato" - afferma il Presidente Nazionale Roberto Speziale - "ma non può nascondere un pò di amarezza rispetto alle difficoltà e discriminazioni che le persone con disabilità (soprattutto intellettiva e/o relazionale) continuano a subire nell'accesso al mondo del lavoro "vero" e nell'esercizio al proprio diritto di avere un'occupazione liberamente scelta e che consenta di ricavarne reddito e, di conseguenza, contribuire anche al mantenimento di adeguati livelli di vita, come ribadito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (in particolare all'art. 27).
L'associazione dedica particolare attenzione a tale tema, che insieme a quello dell'inclusione scolastica e dell'istruzione di qualità per tutti, rappresenta uno dei pilastri fondanti per la reale inclusione sociale delle persone con disabilità e per questo ha dedicato anche la propria agenda sociale Gea del 2011 al tema del "diritto ad un lavoro vero!" (di cui è possibile richiedere una copia scrivendo a nazionale@anffas.net).
Auspichiamo che d'ora in avanti l'attenzione a livello politico ed istituzionale possa concentrarsi, piuttosto che sul porre rimedio a provvedimenti ed iniziative discriminatorie e che rischiano di far arretrare modelli faticosamente costruti e mantenuti negli ultimi anni, sullo sviluppo di iniziative e politiche che rendano concretamente esigibili e rispettino i diritti umani delle persone con disabilità e delle loro famiglie".

24 febbraio 2011

Per maggiori informazioni
Leggi la nostra precendente news "Legge 68 e quote di riserva: primo si dalla camera"