famiglia_disabileMa 4 su 5 non hanno alcun servizio

Fonte Redattore Sociale - Le famiglie del nostro paese che hanno al loro interno una persona in condizione di disabilità hanno un "bisogno disperato di assistenza, anche domiciliare", e nonostante questo "nell'80% dei casi non usufruiscono di alcun servizio". A rilevarlo è l'Istituto neurotraumatologico italiano (Ini), che richiamando i dati già noti sulla condizione delle famiglie italiane punta a mettere in risalto il problema e ad individuare possibili soluzioni.

Sulla situazione attuale si è discusso al Palazzo dei Congressi di Roma nell'ambito del Sanit, nel corso del convegno "Disabilità, riabilitazione, scuola e società". L'Ini ricorda i dati del Rapporto sulla non autosufficienza in Italia nel 2010, per il quale sono due milioni e seicentomila gli italiani che vivono in famiglia in condizione di disabilità, cifra alla quale bisogna aggiungere i minori di 6 anni, che secondo le stime sono circa 200 mila persone.

Se otto su dieci di questi nuclei familiari non usufruiscono di servizi a domicilio pubblici, la richiesta di aiuto è invece esplicita: il 31,9% delle persone con disabilità che vivono sole e il 46,8% delle famiglie in cui tutti i componenti hanno una disabilità dichiarano che avrebbero bisogno di assistenza sanitaria a domicilio erogata dalla Asl.

L'Ini ricorda che "l'invecchiamento della popolazione non potrà che aggravare il problema", come mostra la distribuzione per età alla disabilità: due milioni di soggetti con disabilità sono infatti persone anziane. La disabilità è pari al 9,7% della fascia di popolazione dai 70-74 anni, cresce fino al 17,8% nella fascia dai 75-79 anni per raggiungere il 44,5% degli ottantenni. La percentuale delle persone con disabilità di sesso femminile (6,1%) è il doppio di quella maschile (3,3%) .

Un carico che ricade molto spesso sulle famiglie e specialmente sulle donne, a fronte delle carenze di servizi assistenziali. Secondo l'Istat supera il 10% la quota delle famiglie con almeno una persona con problemi di disabilità. Nel 41,8% dei casi si tratta di persone con disabilità che vivono sole (35,4%) o che vivono con altre persone che hanno una disabilità (6,4%).

Nella maggioranza delle famiglie (58,3%), al contrario, c'è almeno una persona senza disabilità che può farsi carico delle persone con disabilità che fanno parte della famiglia. Che le famiglie sono lasciate sole, del resto, lo segnala anche il Rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del paese, che afferma come esse restino il "pilastro strategico del welfare italiano", ma siano costrette a farsi carico quasi in toto dell'assistenza in caso di patologie che limitano l'autosufficienza e a sostenere i costi relativi.

Durante l'incontro si è anche valutato lo stato dell'arte e capito come sta agendo il nuovo modello bio-psico-sociale dell'Icf, lo strumento definito dall'Oms che dal 2001 contribuisce a diffondere una nuova cultura della salute (positivo funzionamento delle dimensioni biologiche, psicologiche e sociali della persona) e un nuovo approccio alla disabilità, intesa come diversa condizione di salute.

In primo piano anche le conseguenze in termini di nuove normative, e l'importanza anche nelle politiche locali di concetti quali l'adeguatezza dell'intervento, la presa in carico globale e l'attivazione di percorsi condivisi.

17 giugno 2011