Fonte comunicato stampa FISH* - Approvata nella primavera scorsa, la Legge Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale, più semplicemente “Legge sull’assegno unico e universale”, vede in questi giorni impegnata la XII Commissione Affari Sociali della Camera nella definizione del Decreto Legislativo che dovrà portare alla concreta attuazione della norma.

A tal proposito proprio ieri 16 dicembre, dopo l’audizione della Fish dello scorso martedì 14 dicembre, ha ottenuto il via libera una proposta/parere del relatore Stefano Lepri, accogliendo sostanzialmente le istanze presentate dalla FISH.

Si parla innanzitutto del fatto che l’importo dell’assegno ai figli con disabilità inabili al lavoro dovrà essere rivisto al compimento della maggiore età e risultare più elevato dopo i 21 anni. Non dovranno inoltre essere considerate negli indicatori della situazione reddituale e patrimoniale fotografata dall’ISEE le somme ricevute a titolo risarcitorio, «poiché – come si legge nella proposta/parere approvata – esse sono riconosciute a causa della menomazione e non devono essere computate nel reddito o nel patrimonio del richiedente».
E ancora, particolarmente significativo è quanto si scrive rispetto al patrimonio destinato al cosiddetto “Dopo di Noi” dalle famiglie che abbiano figli con disabilità, patrimonio che non dovrà essere nemmeno questo considerato nell’ISEE e con lo stesso coefficiente previsto per gli altri beni. «Si propone pertanto – è la conclusione – una diversa considerazione di questi beni, purché vincolati allo scopo di proteggere i figli quando non potranno più contare sui loro genitori».

«Durante le nostre ripetute audizioni su tale materia – commenta il presidente della FISH Vincenzo Falabella – avevamo chiesto l’introduzione di una serie di misure inclusive per prevenire le diseguaglianze che il provvedimento, così com’era stato concepito originariamente, rischiava di acuire. Ora, quindi, guardiamo con soddisfazione al recepimento di quelle nostre proposte. L’attenzione dei parlamentari, infatti, ci ha fornito la possibilità di proporre indicazioni utili a migliorare un testo dall’impatto rilevante per le famiglie italiane. Ancora una volta, dunque, e anche in questo ambito, ha pagato l’impegno e il lungo lavoro che la nostra Federazione ha voluto portare avanti tramite una costruttiva interlocuzione con le forze istituzionali e l’attenzione e l’ascolto che la Commissione affari Sociali ha voluto riservare per migliorare il testo».

*Cui Anffas aderisce