Fonte EDF - Un tribunale ungherese ha ritenuto tre autorità statali responsabili di violazioni dei diritti umani contro le persone con disabilità che vivono in un istituto residenziale. Il caso riguarda gravi violazioni dei diritti di 220 adulti e bambini con disabilità detenuti nella famigerata casa di cura sociale di Topház. La sentenza ha riscontrato gravi violazioni dei diritti dei residenti a:

  • libertà personale
  • dignità umana
  • abilitazione
  • riabilitazione
  • intervento precoce
  • istruzione
  • salute

Questa sentenza rappresenta un significativo passo avanti nel chiarire la responsabilità delle autorità statali nel prevenire i casi di abuso negli istituti.

La sentenza emessa il 28 febbraio ha confermato la colpa di tre autorità statali per aver consentito la continuazione di questi abusi: la Direzione Generale per gli Affari Sociali e la Protezione dell'Infanzia, l'Ufficio governativo della contea di Pest e il Ministero della Cultura e dell'Innovazione.

La denuncia è stata presentata al Tribunale della capitale di Budapest dalla Fondazione Validity, che per prima ha denunciato gli scioccanti abusi avvenuti nella casa di cura sociale Topház nel 2017. Allora, Validity ha documentato la persistenza di condizioni di vita sporche, violenza, tortura e maltrattamenti, malnutrizione e uso di sistemi di contenzione improvvisati.

Nonostante l'importanza di quest'ultima decisione del tribunale, purtroppo non sono state accolte le pretese della Fondazione Validity contro diversi altri imputati. Tra queste figurano azioni contro il Servizio di beneficenza dell'Ordine di Malta, il fornitore di servizi che ha assunto la gestione dell'istituzione dopo il licenziamento dell'ex direttore.

L'istituzione ospita ancora numerose vittime degli abusi denunciati, ma rifiuta l'accesso della Fondazione Validity ai locali per monitorare la situazione attuale.

Per approfondimenti è possibile consultare, in lingua inglese, il rapporto completo sul caso sul sito web della Fondazione Validity.