Fonte www.nonprofitonline.it - Ammontano a oltre 41,5 milioni di euro le risorse dedicate per le non autosufficienze complessivamente messe a disposizione per la Lombardia (su un totale nazionale di 275 milioni di euro), che diventano 45 milioni grazie a un ulteriore contributo della Regione stessa.

Dei 41,5 milioni il 65 per cento, pari a 27.009.125, verranno assegnati direttamente ai Piani di zona, per interventi diretti alla più ampia platea delle persone non autosufficienti a supporto della loro permanenza a domicilio. Il restante 35 per cento, pari a 14.543.375 euro, integrati da ulteriori risorse provenienti dai fondi regionali (3,5 milioni di euro) per interventi a favore di persone con disabilità gravissima. Si tratta di tutte le persone così come definite dal Decreto del Ministero del Lavoro, che ripartisce il Fondo nazionale di assistenza (Fna): "persone in condizione di dipendenza vitale che necessitano, al domicilio, di assistenza continuativa nelle 24 ore".

ESTESA LA PLATEA DEI BENEFICIARI

La delibera sulle modalità e i criteri con cui utilizzare la quota regionale del fondo nazionale per le non autosufficienze, presentata dall'assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Maria Cristina Cantù, è stata approvata dalla Giunta lombarda e punta a sostenere circa 4.300 persone affette da patologie gravi e gravissime, estendendo di fatto la platea dei beneficiari, in una logica universalistica e nell'ottica di un migliore impiego delle risorse stesse. La delibera arriva a pochi giorni dalla comunicazione ufficiale (13 settembre) dello stanziamento del fondo nazionale. La prima novità riguarda proprio l'allargamento della platea dei potenziali beneficiari. Nelle due fondamentali tipologie di persone gravi e gravissime rientrano tutte le persone con tali livelli di disabilità. Con questo nuovo provvedimento si prevede di intervenire a favore di almeno 4.300 persone di cui 1.500 persone con disabilità gravissima.

PERSONA E FAMIGLIA CENTRALI IN PROGETTO DI INTERVENTO

Tra le altre importanti novità, in base ai nuovi orientamenti politici regionali in tema di welfare, l'erogazione del contributo, che non è più fine a se stessa ma è il risultato di un percorso di presa in carico che vede la persona e la sua famiglia al centro del progetto individuale di intervento elaborato in forma integrata e "integrato" da Comuni e Asl. Nell'ambito di tali interventi e progetti una specifica attenzione è dedicata alla possibilità di assicurare risposte a favore degli adulti con disabilità che oggi hanno scelto di vivere in modo 'indipendente'. "A partire - come spiega l'assessore Cantù - dalla valutazione multidimensionale del bisogno, per poi arrivare alla stesura di un progetto individualizzato, che preveda una risposta unitaria certa su più livelli assistenziali anche attraverso un mix di risorse economiche e interventi sia sociali che sanitari". "Viene inoltre previsto - evidenzia l'assessore - un periodico controllo sull'appropriatezza delle prestazioni".

PERCORSO CONDIVISO CON TUTTI GLI ATTORI

Per il prossimo futuro l'Assessorato alla Famiglia intende proseguire in coerenza con gli orientamenti generali annunciati nel Prs e, in particolare, con gli interventi contenuti nell'atto di indirizzo del fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili (delibera 116 del 14 maggio 2013). A partire dalla necessità di una presa in carico integrata della persona finalizzata alla ricomposizione della spesa sociale, sociosanitaria e sanitaria per la realizzazione del progetto di vita delle persone. "Una scelta che si intende perseguire riorientando, quando necessario, le politiche regionali" ha aggiunto l'assessore. "Si chiude favorevolmente un percorso che coinvolgerà pienamente il territorio. Un'approvazione di fatto che arriva - conclude l'assessore - dopo un'attenta e piena condivisione di metodo e contenuto con tutti i soggetti sociali del territorio, dai sindacati all'Anci fino alle associazioni disabili, che hanno presentato le proprie osservazioni per arrivare alla stesura della delibera approvata oggi dalla Giunta. Una metodologia di confronto e ascolto così come gli obiettivi fissati nella delibera, valutati positivamente da tutti i soggetti interessati".

2 ottobre 2013