Fonte www.affaritaliani.libero.it - Bambini con bisogni speciali, patologie gravi e spesso incurabili come quelle neurologiche e mentali, o con bisogni particolari, cioè problemi che non compromettono lo sviluppo psicologico e sociale del minore e possono essere recuperati nel corso del tempo e addirittura risolti.

Sono loro i destinatari delle cosiddette adozioni difficili, che nel 2013 sono cresciute in Italia, a fronte di un calo complessivo di minori adottati e di coppie adottanti rispetto all'anno precedente.

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Commissione per le adozioni internazionali, che riguarda i fascicoli 2013, gli "special needs" rappresentano il 28,7% dei bambini stranieri adottati in Italia (la percentuale si riferisce ai 17 paesi che segnalano il dato). Se nel 2012 su 3.106 minori che hanno trovato una famiglia in Italia 429 avevano bisogni speciali o particolari, nel 2013 a fronte di un calo (-9%) dei bambini stranieri autorizzati ad entrare in Italia (2.825) le adozioni di quelli con bisogni particolari o speciali sono salite a 594 (28,7%).

Tuttavia, avvertono gli osservatori, il dato che è "significativamente più alto" rispetto all'anno precedente può anche dipendere "dal miglioramento della rilevazione dei dati". La maggior parte degli adottati per cui sono stati segnalati bisogni speciali o particolari ha una patologia o una disabilità grave, contenuta la quota di minori con problemi più lievi (41).

Il maggior numero ha tra 1 e 4 anni (30% del totale dei minori adottati) e tra 5 e 9 anni (17,2% del totale dei minori adottati); il 5,2% ha meno di un anno. Provengono soprattutto dall'Asia dove il 52,6% dei minori è stato segnalato con un bisogno speciale o particolare, in Europa sono il 29% e sono soprattutto minori con "ritardo psicologico e/o psicomotorio, spesso conseguenza di una precoce istituzionalizzazione in ambienti non idonei e con scarsi stimoli".

I bambini provenienti dai Paesi del Centro e Sud America soffrono invece "in maniera più incisiva di malattie e bisogni attribuibili a carenze nutrizionali".

La diagnosi, spiega il rapporto della Commissione, si presenta in maniera simile anche per i minori originari dell'Africa dove peraltro – così come in Asia – una delle cause più comuni di malattia è la scarsità di igiene

30 aprile 2014