"Premessa. Conosco molti fratelli di persone con disabilità. Una l'ho anche sposata, ventidue anni fa. Per questo, perché credo di sapere cosa voglia dire crescere con una presenza "ingombrante" e quanti sentimenti contrastanti (e potenti) dimorino in queste famiglie, vorrei scrivere questo post "in punta di piedi". Per dare l'idea, mi sento come uno che va a far visita a una persona ricoverata in ospedale. Vorrei bussare, esser sicuro di non disturbare, entrare con un sorriso e un mazzo di fiori. Pronto a lasciare la stanza, se mi accorgo che non è il momento giusto. E mi piacerebbe molto se queste righe servissero da stimolo per far venir fuori le storie e i pareri di tanti fratelli e sorelle.

I siblings (una parola inglese che indica i fratelli in senso generico, a prescindere dal sesso) o i "numeri due", come li ha battezzati Simone Fanti in un bellissimo post su questo blog. Donne e uomini troppo spesso invisibili, che magari però hanno una gran voglia di farsi vedere": inizia così l'articolo di Marco Piazza, giornalista del del corriere.it, dedicato al progetto "Fermo Immagine - fratelli a confronto. Percorsi culturali sulla vita delle persone con disabilità e dei loro fratelli e sorelle" e al convegno del 12 maggio u.s. a questo legato.

Un articolo che invita gli stessi Siblings e tutte le famiglie di persone con disabilità a far sentire la propria voce, a raccontare la propria storia per condividerla e sensibilizzare così l'opinione pubblica su tante tematiche e problematiche che caratterizzano la vita di chi ha una disabilità e dei suoi amici e familiari.

Quello che si vuole creare, quindi, è un vero e proprio dibattito che riesca ad alzare il velo dell'invisibilità che spesso, soprattutto in questo periodo di crisi, cade sulle persone con disabilità.

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Per saperne di più sul progetto "Fermo Immagine" e scaricare gli atti del convgeno del 12 maggio 2014, clicca qui

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22 maggio 2014