Fonte www.superabile.it - È l'acqua, con le sue proprietà benefiche e terapeutiche, il filo conduttore del libro " Il nuoto. Metodi e tecniche nelle attività sportive paralimpiche", primo manuale per istruttori di nuoto per disabili a cura di Diego Unterhuber. L'acqua, elemento primario e vitale, che diventa strumento per plasmare campioni e realizzare percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale, utilizzando metodologie e tecniche di insegnamento evolute.

Il manuale, voluto dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e sostenuto da Inail, Federazione italiana nuoto paralimpico (Finp) e Fondazione italiana paralimpica, è disponibile online sul portale dell'Istituto ed è corredato da un dvd di 25 minuti che ne ripercorre e arricchisce i contenuti.

"Una guida completa per tecnici e operatori del settore".

L'autore, responsabile nazionale per la formazione della Finp, ha pensato di raccogliere in un unico testo il materiale didattico rivolto ai futuri allenatori del nuoto paralimpico, che fino ad oggi non aveva un'organizzazione uniforme, accogliendo l'invito del presidente della Federazione Roberto Valori, ex atleta paralimpico, che ne ha fortemente voluto e promosso la realizzazione.

"Sin dai primi anni Novanta - scrive infatti Unterhuber - con la diffusione su scala nazionale dei corsi di formazione, si è sentita la necessità di supportare i contenuti delle lezioni teoriche con un sussidio didattico completo e funzionale ad uso di tecnici e operatori del settore. Questo lavoro rappresenta una prima sintesi metodologica e tecnica dell'avviamento al nuoto per le persone con disabilità".

De Felice: "Strumento efficace nei processi di riabilitazione". Come sottolineato nella prefazione dal presidente Massimo De Felice, "l'Inail ha posto con orgoglio il suo marchio (e quello di SuperAbile) sulla copertina di questo libro, nella convinzione che lo sport sia un mezzo efficace nei processi di riabilitazione, di reinserimento e di superamento delle difficoltà psicologiche indotte dalla disabilità".

Il sostegno dell'Istituto alla realizzazione del manuale rientra, in particolare, tra le attività di formazione previste dalla Convenzione quadro con il Cip rinnovata nel 2013, "che porterà alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro", e ha tra i suoi numerosi obiettivi "la creazione di banche dati in tema di disabilità e sport a fini di studio, ricerca e rilevazioni statistiche e il potenziamento dell'attività di formazione di istruttori e allievi".

Pancalli: "Un lavoro accurato, approfondito e ambizioso". Dai vantaggi dell'attività natatoria all'individuazione e alla definizione delle diverse tipologie di disabilità - ovvero quelle fisico-motorie, psicofisiche e sensoriali, in funzione delle quali si modellano differenti schemi di azione e d'insegnamento del nuoto - alle motivazioni che spingono verso la pratica sportiva, ogni argomento nella guida è arricchito da riferimenti bibliografici, immagini esemplificative e approfondimenti.

"Il manuale di Unterhuber è accurato, approfondito, ambizioso - scrive il presidente del Cip, Luca Pancalli - Ma, soprattutto, è il primo nel suo genere per la disciplina del nuoto; un lavoro che va ad arricchire il già ricco mosaico paralimpico di un elemento altamente formativo perché, per assicurare un futuro roseo a questa disciplina, c'è bisogno di atleti allenati da formatori specializzati".

Il rischio del "burnout"

Tra i temi trattati, in relazione alle dinamiche interpersonali allievo-istruttore, si esplora anche il rischio del "burnout", ovvero la condizione di esaurimento emotivo da stress che possono vivere i cosiddetti "operatori dell'aiuto". Per l'autore, infatti, "si tratta di un tema importante, da non sottovalutare. Non di rado purtroppo succede di incorrere in situazioni di burnout o di conflitto anche alle persone più volenterose e armate di buone intenzioni, per non aver tenuto conto di alcuni presupposti essenziali o per non aver valutato correttamente le proprie inclinazioni, aspirazioni e aspettative".

Un rischio che può essere evitato, precisa Unterhuber, evitando di lavorare soltanto con persone con disabilità.

"La didattica come esplorazione guidata di un nuovo ambiente"

Nel manuale il ruolo dell'istruttore di nuoto viene analizzato anche sotto il profilo di un nuovo approccio alla didattica. "Tramontata definitivamente la didattica intesa come trasmissione di un modello statico, travaso di sapere da un contenitore pieno (il maestro) a uno vuoto (l'allievo) - osserva Unterhuber - si afferma la didattica intesa come veicolazione di un processo, esplorazione guidata di un nuovo ambiente che richiede la costruzione di azioni motorie complesse, risultanti di fattori psicologici, fisici, fisiologici".

"L'acqua appiattisce le diversità"

Quello acquatico è sicuramente un ambiente tra i più favorevoli all'apprendimento e alla pratica sportiva, considerato che il nuoto, già presente alle Paralimpiadi di Roma del 1960, è uno degli sport più praticati dagli atleti con disabilità. Forse perché, come ricorda Pancalli nella sua prefazione, "l'acqua è quell'ambiente naturale che, più di altri, è in grado di appiattire le diversità, in cui riusciamo a esaltare al meglio le nostre capacità".

8 luglio 2014