Fonte http://sociale.corriere.it - Ha una vera passione per la pasta all'amatriciana, il salame al cioccolato (che sa preparare) e i panini al tonno e maionese. E una particolare attitudine allo sport: sci che pratica sulle Dolomiti da quando era bambino, nuoto al mare o in piscina, e judo, di cui è cintura nera: «Ho una forza di quelle…», racconta al telefono dal campeggio dove si trova con i genitori Alberto e Caterina, entrambi dirigenti di 57 anni. Enrico Battisti, diciannovenne di Padova, si sta godendo il meritato riposo dopo aver preso la Maturità all'Istituto tecnico Giovanni Valle della sua città con il massimo dei voti. Cento su cento.

«Doveva prenderlo eccome! Anche io ai miei tempi avevo preso sessanta sessantesimi», scherza la mamma. E non nasconde la «grande soddisfazione», perché come figlia di insegnanti ha «sempre dato molta importanza al risultato scolastico». Nessun privilegio Ma la ragione non è soltanto questa. Enrico, infatti, è un ragazzo con la sindrome di Down.

E se è vero, come spiega il papà, che il voto gli è stato dato in base ad obiettivi fissati apposta per lui in un «piano educativo individualizzato», e che dunque il suo cento in assoluto non potrebbe essere equiparato a quello di un compagno di classe che ha studiato su un altro programma, nondimeno i 100 centesimi di Enrico sono il giusto premio ai suoi sforzi, all'impegno costante e generoso e, soprattutto, al raggiungimento dei requisiti previsti dalla legge. Senza privilegi.

Per leggere l'articolo integrale clicca qui

9 luglio 2014