Fonte www.west-info.eu - Allertati dal fatto che i viaggiatori con autismo, soprattutto in aereo, necessitano di particolari attenzioni, abbiamo verificato come stanno le cose in Europa. Il risultato? Al netto di pochissime eccezioni, la maggior parte degli aeroporti UE non offre servizi di assistenza specifici per loro. Due in particolare le scoperte che segnaliamo. Una positiva dall'Irlanda. Una negativa dall'Italia.

L'aeroporto di Dublino è, infatti, tra i pochissimi in Europa ad essere pienamente accessibile ai passeggeri con autismo. Dispone di guide utili a far in modo che i viaggiatori con autismo in procinto di partire possano iniziare a familiarizzare con gli spazi che incontreranno durante il loro viaggio. Dal parcheggio auto, fino al gate. Visto che il cambiamento nella routine, il rumore, gli ambienti non familiari, la folla, etc. sono tutti fattori che contribuiscono a rendere il volo un'esperienza in grado di causare traumi importanti per questi speciali passeggeri.

Intervistata da West, Nicola Radford, responsabile delle comunicazioni esterne dello scalo irlandese, racconta che il vademecum è stato creato in "collaborazione con esperti di autismo per fornire le migliori e più utili informazioni per le persone con questa disabilità, nonché a coloro che li accompagneranno". Non solo, ma "su richiesta – continua la Radford – organizziamo giorni prima della partenza visite guidate direttamente in aeroporto in modo che si acquisti familiarità con l'ambiente circostante e si comprendano i processi di passaggio attraverso la sicurezza, la salita a bordo e la raccolta dei bagagli". Oltre a Dublino, nel vecchio continente esistono programmi simili negli scali di Edimburgo e Manchester. Pochissimi altri sono quelli che dispongono di un'apposita assistenza per l'autismo.

E in Italia? Lo abbiamo chiesto ai vertici dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile. Che, tramite il suo Capo Ufficio Stampa la dott.ssa Loredana Rosati, ci ha risposto, con estrema cortesia e puntualità, che non esistono nel nostro paese "policy specifiche per persone affette da questo tipo di disabilità". E di non avere mai sentito parlare, prima della nostra segnalazione, dell'eccezione irlandese. Sulla quale però ci ha promesso di informarsi.

Meglio di noi fanno sicuramente gli scali americani. Seattle, Filadelfia, New York, Detroit, Washington DC sono solo alcuni degli aeroporti d'Oltreoceano che prevedono varie tipologie di programmi di formazione per permette agli autistici e ai loro accompagnatori di esplorare ogni fase del processo di viaggio. Dal check-in per ricevere la carta d'imbarco, fino a vere e proprie simulazioni di atterraggio su un aereo, come accade nel Manchester-Boston New Hampshire Regional Airport.

17 ottobre 2014