Fonte www.superabile.it - Sono quasi 10 milioni, il 16,4% delle famiglie, gli italiani che in vacanza riscontrano problemi di accessibilità, un esercito di turisti che, se potesse muoversi grazie a servizi adeguati, metterebbe in moto un giro d'affari diretto di 11,7 miliardi di euro (0,74% del PIL nazionale) e una spesa indiretta, incluso l'indotto, di 27,8 miliardi (1,75% del Pil).

È quanto emerge dall'undicesima edizione dell'Osservatorio Europcar che ogni anno, con l'Istituto di ricerca Doxa (circa mille le persone intervistate), fotografa gli stili di vacanza degli italiani. Per la prima volta nel nostro Paese, seguendo gli studi commissionati sul tema dalla UE, si sono prese in considerazione non solo le persone con disabilità motorie o sensoriali e i senior, ma anche categorie come i malati cronici, i turisti che viaggiano con i loro animali domestici, le famiglie numerose e con bambini piccoli.

E così si scopre che oltre il 50% di richiesta di servizi e strutture accessibili arriva dalle famiglie numerose e con bambini piccoli (3,8 milioni di persone) o da chi va in vacanza senza lasciare a casa o affidare ad altri la cura del suo cane o del suo gatto (1,8 milioni).

Il mezzo di trasporto giudicato meno accessibile è il treno: il 46% degli intervistati si dichiara per nulla o poco contento anche per le carenze infrastrutturali di molte stazioni. Passa l'esame nel complesso l'aereo con un 56% di gradimento. I vacanzieri con problemi di accessibilità chiedono per prima cosa l'eliminazione delle barriere architettoniche, (63% degli intervistati): in particolare i portatori di disabilità fisiche o sensoriali (76%) e i senior (73%), ma anche i malati cronici (74%), le famiglie con bambini piccoli (59%) e anche chi viaggia con animali (67%).

Chiedono poi il monitoraggio della reale esistenza e qualità dei servizi offerti ( lo chiede il 77% dei malati cronici, il 74% delle famiglie con più bambini e il 68% delle persone con disabilità) e, a seguire, la formazione degli operatori.

16 giugno 2015