Fonte www.disabili.com - L’ironia è un grimaldello che spesso ci permette di scassinare molte porte, non ultima l’imbarazzo. Ed è proprio l’ironia l’arma scelta per far riflettere e liberare il campo da quel sentimento di impaccio che talvolta le persone provano in compagnia di una persona con disabilità (sentimento che mai e poi mai ammetterebbero di sentire, ma tant’è). Perché sì, spesso accade che non si sappia come comportarsi, che atteggiamenti assumere, quali parole evitare o aiuti dare, in presenza di una persona con difficoltà derivanti da disabilità. E se di questo non bisogna fare una colpa a chi non è abituato ad avere a che fare direttamente con la disabilità, dall’altro lato, perché non abbattere questa distanza “insegnando” e indicando come approcciarsi a queste situazioni?

Su questa basi è stata lanciato nel Regno Unito la campagna #EndTheAwakward, letteralmente Ferma l’imbarazzo, che intende appunto mostrare, grazie anche a una punta di humor britannico e a una buona dose di ironia, cosa non fare in situazioni che vedono la presenza di persone con disabilità, evitando imbarazzi e disagi da ambo le parti.

La campagna, lanciata dall’organizzazione Scope, impegnata nella tutela delle persone con disabilità, ha visto la creazione di una serie di gustosi cortometraggi trasmessi da Channel 4 che riproducono scene di vita quotidiana con scivoloni sociali che fanno riflettere divertendo. Si va dagli imbarazzi di un ragazzo che non sa come approcciare una giovane donna con apparecchio acustico che gli piace, ai dubbi sulla posizione da assumere di fronte a una donna in carrozzina, a molte altre situazioni con comportamenti da evitare.

La campagna ospita anche una vetrina di “storie imbarazzanti”, raccontate dagli stessi utenti. Si tratta di un modo per mostrare a chi non è disabile quanto alcuni comportamenti possano essere fuori luogo, ma allo stesso tempo anche un modo per far capire alla persona con disabilità quali disagi può suscitare la sua condizione in chi gli sta accanto, contribuendo a innescare un comportamento cooperativo in entrambi.

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7 settembre 2015