disegno di mani intreciateServizi sociali e sanitari a rischio per migliaia di disabili in tutta la Sicilia a causa della mancata approvazione dei piani socio sanitari di zona per il triennio 2010­2012 previsti dalla legge 328/ 00. A denunciarlo è l'Anffas che da settimane si mobilita per sollecitare la Regione e i sindaci a dare risposte sul futuro di 52 distretti della Sicilia su 55, dopo che a sollevare per primo il problema è stato il coordinamento provinciale delle associazioni che si occupano di disabilità nella provincia di Siracusa. Pubblicato sul quotidiano Avvenire del 20/01/2010

I piani di zona approvati, infatti, ad oggi sono solo tre: gli unici pare presentati per tempo e in forma completa, come aveva spiegato il 23 dicembre l'allora assessore regionale alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Caterina Chinnici, oggi sostituita da Nicola Leanza. Un esempio virtuoso che solleva però un interrogativo: come è possibile che solo tre gruppi di lavoro su 55 hanno saputo elaborare una programmazione coerente con l'organizzazione del distretto, mentre tutti gli altri hanno presentato programmazioni incomplete, da modificare oppure fuori dai termini di tempo?
Come spiega Giuseppe Giardina, componente del consiglio direttivo dell'Anffas siciliana e presidente del coordinamento delle associazioni di volontariato e di tutela delle persone con disabilità della provincia di Siracusa, « l'anno scorso la Regione stessa ha inviato a tutti e 55 i distretti altrettanti tutor per i gruppi di lavoro dei piani distrettuali costituiti a livello locale. Una sorta di consulenti che avrebbero dovuto facilitare la stesura delle programmazioni, con il solo risultato invece - commenta Giardina - che altri soldi sono stati spesi dai piani di zona togliendoli ai servizi » .
Intanto, « fino a quando non arriveranno comunicazioni ufficiali in tutti i distretti in cui non è ancora operativa la nuova programmazione triennale rimane vivissima la preoccupazione che, a cascata, si assista ad una sostanziale contrazione o sospensione dei servizi, dovuta alla mancata continuità fra la vecchia e la nuova programmazione – spiega Gabriella D'Acquisto, presidente dell'Anffas Sicilia –. Un rischio grave perché nel momento in cui interviene l'interruzione, fosse anche per un lasso di tempo limitato, prima della ripresa del servizio bisogna calcolare anche i tempi dei nuovi bandi di concorso per le cooperative e gli enti accreditati presso il distretto o eventualmente quelli per i voucher, per i quali servono provvedimenti amministrativi » .
Una circostanza intollerabile in un contesto in cui già le persone disabili e le loro famiglie soffrono di una carenza generale di servizi, dovuta anche ai ritardi con cui la precedente programmazione è partita, con conseguenze a volte drammatiche e comunque contrarie allo spirito della legge e al rispetto dei diritti di ogni persona umana, dal suo concepimento fino alla fine. « Ecco perché chiediamo un incontro urgente con il presidente della Regione e l'assessore alla Famiglia per arrivare all'approvazione dei piani di zona in tempi stretti » , sottolinea Giardina. « Nel nostro distretto – racconta – di fatto dall' 1 gennaio chi gestisce i servizi per i disabili non sa se e chi pagherà gli stipendi. A parole il sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, ci ha garantito che il piano di zona sarà confermato. Ma di ufficiale non c'è nulla nè da parte del Comune nè della Regione. Inoltre, da ottobre a dicembre 2009, la Regione ha accreditato per la terza triennalità del piano di zona 2007- 2009 due milioni di euro al comune di Siracusa, ma le associazioni non sanno se questa cifra risulta già spesa oppure ancora da spendere.
Quello che ci chiediamo è: per quanto tempo si dovrà lavorare senza garanzie sul futuro? E poi, in questi mesi di vuoto del piano di zona quali servizi sono garantiti e quali no? » . Il problema è che fino ad ora a queste domande nessuno ha risposto, forse perché nessuno lo sa. Dopo il terremoto politico alla Regione Sicilia e il rimpasto della giunta, infatti, ancora non sono stati costituiti neppure i nuclei di valutazione per l'approvazione dei piani di zona.
La mancata approvazione dei Piani di zona preoccupa le associazioni e le famiglie, che temono di restare senza il necessario sostegno. La crisi politica in Regione ha aggravato la situazione. E gli operatori lavorano senza sapere se saranno pagati.

Da Siracusa, Laura Malandrino
21 gennaio 2009

Per approfondire
leggi il comunicato stampa lanciato da Anffas Sicilia