La Corte Costituzionale ha ritenuto incostituzionale la
norma che metteva limiti al numero degli insegnati di sostegno
Fonte: Repubblica
La Consulta rischia di fare saltare i tagli di Tremonti sulla
scuola: per gli alunni disabili gravi non si possono mettere limiti al numero di
insegnanti di sostegno. E' il parere*
della Corte costituzionale che considera non in linea
con i principi della Carta due commi (il 413 e il 414) dell'articolo 2 della
Finanziaria per il 2008. In poche parole, i tagli intervenuti l'anno scorso e
due anni fa sull'organico di sostegno sono incostituzionali. Per le associazioni
di alunni disabili, in piazza anche tre giorni fa, si tratta di una vittoria.
"La politica condanna i disabili", dicono quelli di Tutti a scuola. Secondo
l'associazione che riunisce i genitori di portatori di handicap, la politica
condanna i diversamente abili a "non avere insegnanti di sostegno, alla mancanza
di continuità didattica, ad avere dirigenti scolastici e insegnanti incompetenti
e non aggiornati, alle barriere architettoniche che impediscono di frequentare
la scuola, a non avere l'assistenza igienica necessaria, all'assenza di
strutture in cui crescere e vivere e ad essere dimenticato". Una denuncia forte
che ora può contare dell'importantissima sentenza dello scorso 22 febbraio.
Il pronunciamento, a questo punto, potrebbe riaprire le porte delle aule
scolastiche ad un numero considerevole di docenti di sostegno, variabile fra le
10 e le 20 mila unità. Ipotesi che farebbe saltare completamente i conti di
Tremonti, deciso a tagliare 87 mila cattedre, e 8 miliardi di euro, in tre anni.
La vicenda inizia due anni fa. Il governo Prodi, visto il continuo ricambio di
docenti di sostegno per effetto della precarietà degli stessi, decide di
stabilizzarne l'organico. Dalle 45 mila, in tre anni, l'organico di diritto
salirà a 60 mila unità. Ma, contemporaneamente, stabilisce che gli uffici
scolastici regionali non potranno più assegnare posti in deroga ai soggetti
gravi: la norma, prevista dalla legge sulla tutela dei disabili, che obbliga ad
assegnare un docente di sostegno ad ogni disabile con gravi patologie ma che,
non essendo controllabile, fa saltare tutti i conti sul personale.
Dopo
pochi mesi, il governo Prodi cadde e il suo successore, nonostante cominciasse a
mostrare i suoi limiti, si guardò bene dal modificare la norma. E quest'anno, a
fronte di una aumento di oltre 5 mila alunni disabili, l'organico è calato di
oltre 400 posti: passando da 90.882 a 90.469 posti. Risultato: parecchi alunni
disabili, anche in grave situazione, hanno visto calare le ore dedicate loro
dall'insegnante di sostegno. A sollevare la questione di legittimità
costituzionale è stato il, Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia,
al quale si erano rivolti i genitori di una bambina di scuola materna affetta da
"ritardo psicomotorio e crisi convulsive da encefalopatia grave" alla quale le
ore di sostegno furono addirittura dimezzate.
Le nove pagine di
provvedimento fanno il lungo elenco dei principi costituzionali violati dalla
norma, che costringeranno per il prossimo anno la coppia Gelmini-Tremonti a
rivedere la circolare sugli organici di prossima emanazione. Sono ben 8 gli
articoli disattesi dalla norma che pone un tetto ai prof di sostegno. Da tali
violazioni deriverebbero "l'impossibilità per il disabile grave di conseguire il
livello di istruzione obbligatoria prevista, quello superiore e l'avviamento
professionale propedeutico per l'inserimento nel mondo del lavoro", sono "in
contrasto con i valori di solidarietà collettiva nei confronti dei disabili
gravi", ne impediscono "il pieno sviluppo, la loro effettiva partecipazione alla
vita politica, economica e sociale del Paese" e introducono "un regime
discriminatorio illogico e irrazionale che non tiene conto del diverso grado di
disabilità di tali persone, incidendo così sul nucleo minimo dei loro diritti".
* In realtà non si tratta di un parere ma di una sentenza .
Per approfondire
leggi il testo della sentenza della Corte Costituzionale n.
80 del 22 febbraio 2010