Fonte www.vita.it - Il 3 marzo compirà dieci anni la legge n. 18/2009, con cui l’Italia ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006 e istituito di conseguenza l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Per l’occasione Simona Piera Franzino, terapista della neuropsicomotricità specializzata in CAA e Domenico Massano, pedagogista ed educatore, hanno redatto una versione della Convenzione Onu in CAA a partire dalle “easy read versions” della Convenzione, in particolare quella italiana curata dall’Anffas. La Convenzione ONU, affermano gli autori, «pare ancora molto lontana dalla sua concreta attuazione»: «con questo piccolo (e sicuramente migliorabile lavoro), abbiamo voluto riportare l’attenzione sia sull’importanza di garantire a ogni persona la piena informazione sui propri diritti, sia sulla necessità di favorire e permettere scambi e opportunità comunicative aperti a tutti, per proseguire il cammino verso la piena accessibilità delle informazioni e la partecipazione delle persone con disabilità, e per costruire, tutti insieme, una società realmente inclusiva».

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità è «il primo grande trattato sui diritti umani del XXI secolo». Ha lo scopo di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità e promuoverne il rispetto. Non sono riconosciuti “nuovi” diritti alle persone con disabilità, ma si ribadisce che queste ultime devono godere degli stessi diritti riconosciuti a tutti gli altri, attraverso, in particolare, la rimozione di tutte le «barriere comportamentali e ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri». Tali barriere sono anche di tipo comunicativo (mancato ascolto, informazione negata o parziale, assenza di ausili): perciò la Convenzione (in particolare negli articoli 2, 21 e 24) richiama la necessità di una pluralità di opportunità e possibilità comunicative, a cominciare dalla scuola e impegna gli Stati firmatari ad adottare tutte le misure per garantire «che le persone con disabilità possano esercitare il diritto alla libertà di espressione e di opinione», «provvedendo in particolare a... accettare e facilitare nelle attività ufficiali il ricorso da parte delle persone con disabilità, alla lingua dei segni, al Braille, alle comunicazioni aumentative ed alternative (CAA) e ad ogni altro mezzo, modalità e sistema accessibile di comunicazione di loro scelta».

Nella traduzione sono stati utilizzati simboli ARASAAC, un sistema di simboli Open Source di proprietà della “Diputación General de Aragón” sotto licenza Creative Common, disponibile a tutti e tradotto in varie lingue tra cui l’italiano, scelti proprio per questo motivo per la traduzione di un testo che parla di diritti accessibili a tutti. La Convenzione ONU in CAA è scarcabile dal blog lascaatola.