Anche la FISH tra i promotori della campagna indetta dal Dipartimento per le Pari Opportunità
Fonte:
Dipartimento Pari Opportunità - A lezione di rispetto e tolleranza,
contro ogni forma di violenza, abuso, discriminazione. Con docenti d'eccezione,
impegnati in prima linea nel contrasto a gesti e atti di violenza, fisica o
psicologica. E, per la prima volta, anche temi sensibili come la lotta
all'omofobia o alla discriminazione religiosa entrano dentro le aule di tutte le
scuole. E' con questi ambiziosi obiettivi che si svolge fino al 16 ottobre 2010
la seconda "Settimana contro la violenza", istituita nel 2009 con un protocollo
d'intesa firmato dai Ministri per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, con
l'intento di creare un momento di riflessione sui temi del rispetto delle
differenze, dell'accoglienza e della legalità, che coinvolga studenti, genitori
e docenti e metta a sistema le buone pratiche che molte scuole già offrono. Oggi
i due Ministri hanno presentato l'iniziativa durante una conferenza stampa
presso il MIUR.
Sono già oltre 100, da Nord a Sud, le scuole che hanno
aderito all'iniziativa: molte si trovano in territori che sono stati teatro di
episodi di discriminazione. Gli istituti organizzeranno attività di
sensibilizzazione, informazione e formazione sulla prevenzione della violenza
fisica e psicologica. Se lo scorso anno tra i temi più "gettonati" dai dirigenti
scolastici, che nel rispetto dell'autonomia sono stati invitati ad aprire le
aule al dibattito, figurava quello della violenza contro le donne e il rispetto
della legalità, quest'anno sarà dato ampio spazio alle violenze fondate su ogni
forma di discriminazione: a sfondo razziale, di genere, per motivi religiosi,
per orientamento sessuale, per età o disabilità. Per le lezioni della Settimana
contro la violenza i dirigenti scolastici potranno avvalersi della
collaborazione di Carabinieri, Polizia Postale, Polizia di Stato e associazioni
come ACLI, Agedo, Arcigay, ENAR, FISH , IREF, Telefono Azzurro, Telefono
Rosa.
Ecco alcuni esempi. Ad Abbiategrasso, nel Milanese, dove si sono
verificati episodi di violenza interrazziale - ultimo quello ai danni di un
ragazzino insultato e picchiato dai suoi compagni di gioco perché scuro di pelle
- 50 ragazzi, anche accompagnati dai genitori, nell'istituto comprensivo Rodari,
parteciperanno a una lezione di "tolleranza" dell'Agenzia europea contro il
razzismo (Enar). A Sora, vicino a Pignataro, in provincia Frosinone, dove
qualche settimana fa una coppia gay è rimasta vittima di un'aggressione
violenta, gli alunni dell'Istituto Magistrale Gioberti potranno ascoltare una
esperta di Agedo che spiegherà loro come si riconosce e previene l'omofobia.
Stesso programma all'istituto Turistico di Giulianova di Teramo, cittadina
teatro di un altro episodio di bullismo omofobico, con gli esperti di Arcigay. E
ancora, al Conservatorio Verdi di Milano, verrà organizzato nel Liceo
Musicale, con il consenso del dirigente, un seminario a cura di Fish, la
Federazione italiana per il superamento dell'handicap, per parlare e ragionare
sulla necessità del rispetto e dell'inclusione dei diversamente abili.
Proprio in quell'istituto, infatti, due settimane fa, si è verificato un fatto
estremamente grave di intolleranza: un docente ha evocato il ritorno alla Rupe
Tarpea per i ragazzi disabili. Al liceo Mameli di Roma, dove a settembre sono
comparse svastiche e slogan antisemiti, le Acli insegneranno agli studenti a
guardare il prossimo a prescindere dal loro credo religioso. Ma la risposta è
ancora più ampia: sono coinvolti istituti a Pescara, Napoli e la sua periferia,
Ravenna, Bologna, Como, Cagliari, Palermo, Vicenza, Padova, nelle Marche, in
quasi tutte le città del Piemonte.
"Diffondere la cultura del rispetto tra
le giovani generazioni, fare prevenzione a partire dalle scuole è l'investimento
migliore che possa fare il Paese, se vogliamo davvero porre fine a ogni forma di
violenza e abuso. Violenze che, spesso, nascono da pregiudizi o in contesti
privi di regole, dove vige solo la legge del più forte. La realtà, però, è
un'altra: è fatta di regole, valori, persone che vanno rispettate. E' fatta di
legalità e rispetto. Il nostro compito - e lo stiamo facendo, grazie anche alla
grande sensibilità del Ministro Mariastella Gelmini - è quello di creare un
clima sociale che isoli il violento, censuri il suo gesto. Abbiamo il dovere
farlo, di prenderci cura dei nostri ragazzi e di educarli, fin da piccoli,
all'accoglienza dell'altro e al rispetto delle regole e dei valori condivisi",
ha sottolineato il Ministro Carfagna.
13 ottobre 2010
Per saperne di più
leggi
il documento "Violenze contro le persone con disabilità"