istatIndagine Istat

Fonte www.superabile.it - Le persone con figli coabitanti minori di 15 anni e quelle che riferiscono prendersi regolarmente cura di altri bambini/ragazzi di questa stessa età, di adulti malati, persone con disabilità o di anziani, sono oltre 15 milioni, il 38,4% della popolazione tra i 15 e i 64 anni. A riferirlo è l'Istat, che pubblica un report sulla conciliazione lavoro-famiglia.

I dati si riferiscono al II° trimestre 2010. Secondo l'Istat, allora, nella popolazione tra i 15 e i 64 anni di età, si contano ben 10 milioni e 944 mila genitori con almeno un figlio convivente minore di 15 anni. Nella fascia di età 35-44 anni si registra la quota maggiore di individui in questa situazione, sia per gli uomini sia per le donne (rispettivamente il 56% e il 62,9%) e senza importanti differenze territoriali. Le persone che affermano di prendersi regolarmente cura di bambini con meno di 15 anni, che non siano figli conviventi, sono l'8,5% delle donne tra i 15 e i 64 anni (1 milione 688 mila) e il 5% (978 mila) degli uomini di questa stessa età.

L'incidenza maggiore si rileva tra i 55-64 anni (l'8,6% tra gli uomini e il 17,5% tra le donne), fascia di età in cui è più frequente si tratti di nonni che si prendono cura dei nipoti. Oltre 3 milioni e 300 mila persone riferiscono, invece, di aver assistito regolarmente adulti bisognosi di cure, ovvero malati, persone con disabilità o anziani: il 10,7% delle donne e il 6,2% degli uomini. Anche in questo caso la maggiore concentrazione è nelle fasce di età più elevata: tra i 55 e i 64 anni si arriva all'11% per gli uomini e al 16,4% per le donne, e tra i 45 e i 54 anni rispettivamente il 9,3% e il 18,3% (per lo più figli che accudiscono i genitori anziani).

Infine, le persone che si occupano contemporaneamente di più individui bisognosi di cura sono 1 milione 649 mila, il 10,9% del totale; la combinazione più frequente, che riguarda 689 mila persone, è rappresentata dal supporto fornito a figli coabitanti e adulti non autosufficienti, quali anziani con disabilità o malati.

E' possibile scaricare il materiale dell'indagine seguendo questo link

2 gennaio 2012