"Il riconoscimento della capacità di agire quale forma di empowerment delle persone con disabilità".

È questo il tema che il Comitato ONU sui Diritti delle persone con disabilità (Comitato CRPD) ha scelto per celebrare il 3 dicembre. Un tema molto delicato ed ancora molto poco dibattuto in Europa e nel mondo. Sono talmente tante le sue articolazioni che si rende sempre più necessario ed urgente un confronto serio sui modelli di riconoscimento giuridico dinanzi alla legge delle persone con disabilità e Mohammed Al-Tarawneh, presidente del Comitato CRPD, ha lanciato un forte appello a tutti gli Stati (membri e non) della Convenzione, agli organismi ed agenzie delle Nazioni Unite, alle associazioni non governative a far si che l' articolo 12 della Convenzione (Uguale riconoscimento dinanzi alla legge *) sia messo ai primi posti dell'agenda politica.
Nel comunicato stampa rilasciato in occasione della celebrazione del 3 dicembre, Al-Tarawneh parla delle cose che rimangono ancora da fare per implementare efficacemente la Convenzione, citando in particolare l'eguale riconoscimento dinanzi alla legge ed il concomitante diritto al riconoscimento della capacità di agire come uno dei temi determinanti nell'assicurare che il cambiamento nella vita delle persone con disabilità non rimanga solo scritto sulla carta. "Un esempio della privazione del diritto ad agire è che spesso nei tribunali e nel sistema giuridico in generale, le persone con disabilità si vedono negare il diritto a compiere delle scelte in maniera autonoma laddove è prevista unicamente la presenza di un tutore. "L'articolo 12 della Convenzione sull'eguale riconoscimento dinanzi alla legge, prevede che nelle procedure legali le persone con disabilità hanno diritto ad avere accesso al supporto necessario per esercitare la loro capacità giuridica ".

Il diritto ad agire non viene esercitato quando le decisioni sono prese dal tutore in sostituzione della persona interessata. Per rispettare pienamente la volontà dell'individuo, è necessario sviluppare un sistema di supporto ai processi decisionali ed assicurare che, in ambito giuridico, il ruolo dell'amministratore di sostegno (nel caso italiano), basato su un rapporto di fiducia con la persona con disabilità, sia una prassi pienamente riconosciuta e legittimata.

Il Presidente del Comitato prosegue denunciando la violazione del diritto ad agire compiuta con l'internamento forzato negli istituti delle persone con disabilità che impedisce lo sviluppo e l'auto-determinazione della persona e ne sovverte la capacità di prendere le decisioni.
Con il lancio di questo comunicato, si apre ufficialmente la campagna indetta dal Comitato e che durerà dal 3 al 9 dicembre, per promuovere la conoscenza ed accrescere l'attenzione da parte dei governi e della società civile sul tema del diritto ad agire.

* Articolo 12
Eguale riconoscimento di fronte alla legge
1. Gli Stati Parti riaffermano che le persone con disabilità hanno il diritto di essere riconosciute ovunque quali persone di fronte alla legge.
2. Gli Stati Parti dovranno riconoscere che le persone con disabilità godono della capacità legale su base di eguaglianza rispetto agli altri in tutti gli aspetti della vita.
3 Gli Stati Parti prenderanno appropriate misure per permettere l'accesso da parte delle persone con disabilità al sostegno che esse dovessero richiedere nell'esercizio della propria capacità legale.
4 Gli Stati Parti assicureranno che tutte le misure relative all'esercizio della capacità legale forniscano appropriate ed efficaci salvaguardie per prevenire abusi in conformità della legislazione internazionale sui diritti umani. Tali garanzie assicureranno che le misure relative all'esercizio della capacità legale rispettino i diritti, la volontà e le preferenze della persona, che siano scevre da ogni conflitto di interesse e da ogni influenza indebita, che siano proporzionate e adatte alle condizioni della persona, che siano applicate per il più breve tempo possibile e siano soggette a periodica revisione da parte di una autorità competente, indipendente ed imparziale o di un organo giudiziario.
Queste garanzie dovranno essere proporzionate al grado in cui le suddette misure toccano i diritti e gli interessi delle persone.
5. Sulla base di quanto previsto nel presente articolo, gli Stati Parti prenderanno tutte le misure appropriate ed efficaci per assicurare l'eguale diritto delle persone con disabilità alla propria o ereditata proprietà, al controllo dei propri affari finanziari e ad avere pari accesso a prestiti bancari, mutui e altre forme di credito finanziario, e assicureranno che le persone con disabilità non vengano arbitrariamente private della loro proprietà.

Per approfondire
leggi la versione integrale del comunicato stampa (in inglese)
leggi il documento di Inclusion Europe sull'eguale riconoscimento dinanzi alla legge (in italiano)