logo delle nazioni uniteEcco quanto raccomanda una ricerca dell'Istituto studi giudiridici del Cnr

Tratto da: www.superabile.it - Ricerca dell'Istituto studi giuridici del Cnr citato nella Relazione al Parlamento sull'attuazione della legge 68/99. Necessarie "alcune integrazioni" per adeguarsi ai nuovi standard di tutela e contrastare le tendenze del mercato in crisi economica.

L'ordinamento italiano deve essere adeguato anche nel settore lavorativo ai nuovi standard di tutela dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione Onu ratificata dal nostro paese nel 2009. A sostenerlo è l'Istituto di Studi Giuridici Internazionali (Isgi) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) che ha condotto nel biennio 2008/2009, su incarico del Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, una ricerca per valutare l'impatto della ratifica della Convenzione sul sistema giuridico italiano e per individuarne le priorità per un eventuale adattamento.

I risultati, citati dalla Relazione sullo stato di attuazione della legge 68/99 appena arrivata in Parlamento, mostrano certamente una sostanziale conformità del nostro ordinamento agli obiettivi e ai principi della Convenzione, a partire dall'art.3 (uguaglianza formale e sostanziale) della Costituzione, ma evidenziano anche che alcune integrazioni normative sono necessarie . E ciò perché l'ordinamento italiano deve essere adeguato anche nel settore lavorativo ai nuovi standard di tutela dei diritti delle persone con disabilità. L'art.27 della Convenzione Onu, in tal senso, riconosce il diritto al lavoro delle persone disabili (disoccupate per quote che vanno dall'80 al 90% nei paesi in via di sviluppo e per quote variabili tra il 50 e il 70% nei paesi a sviluppo avanzato) e gli Stati sono obbligati a proteggere questo diritto, a tutelare i lavoratori con disabilità, a promuovere avanzamenti di carriera, ad assumere persone con disabilità nel pubblico impiego, ad assicurare l'esercizio dei loro diritti sindacali, a favorirne l'assunzione secondo criteri di parità di accesso e uguaglianza.

La Relazione al Parlamento ricorda che le ripercussioni sul mercato del lavoro impongono ai governi delle vere e proprie riformulazioni delle priorità nell'erogazione di politiche attive a favore dei percettori di ammortizzatori sociali, soprattutto nei confronti di chi è ‘ancorato' a quote riservate. E precisa che la Convenzione Onu introduce elementi aggiuntivi in un ordinamento, quello italiano, già sostanzialmente conforme agli obiettivi e ai principi della Convenzione. La coincidenza temporale fra l'avvento della crisi economica mondiale e la ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità comporta la necessità di un generale programma di azione per l'occupazione delle persone disabili, in grado di contrastare le tendenze in corso sul mercato del lavoro, per rafforzare l'effettiva tutela del diritto al lavoro.

7 febbraio 2011