A cura di Franco Bomprezzi* - tratto dalla rivista Vita - Franco Bomprezzi commenta la recente manovra finanziaria del Governo che perpetra l'attacco ai diritti delle persone con disabilità.

Faccio parte della casta. Lo ammetto, francamente, senza reticenze. Ho avuto, sino ad oggi, privilegi e prebende, agevolazioni e sussidi. Ho goduto del mio status symbol. Ne ho fatto sfoggio in ogni circostanza, perfino quando mi muovo in macchina, o pretendo di parcheggiare. Mi sono crogiolato nel dolce far niente, potendo accantonare cifre cospicue, mentre il popolo arrancava faticosamente verso la fine del mese. Era una situazione oggettivamente insostenibile, perfino in tempi di vacche grasse. Figurarsi adesso, quando gli squali, gli avvoltoi, le volpi e i lupi della speculazione internazionale addentano le nostre misere casse statali e costringono il nostro amato plenipotenziario Tremonti a qualche piccola manovra di contenimento e di taglio, che ci rimette sulla retta via. Giusto, con un po' di rammarico - lo ammetto, siamo umani anche noi della Casta - mi rassegno e mi adeguo. Ebbene sì, sono uno dei parassiti, uno dei milioni di sanguisughe che prosciugano il bilancio pubblico. State pensando alla Casta della politica? No, siete fuori strada. Lì, per quanto mi riguarda, ho accettato una consulenza gratuita al Comune di Milano. Sì, completamente gratis. Giusto per la gloria, o meglio, per la gioia di contribuire al bene comune nel campo che più conosco. No, non c'entra la politica. La mia Casta è quella delle persone con disabilità, o meglio, per dirla alla Tremonti, gli "invalidi", quelli che pesano sul Pil come un macigno. Ci ha scoperti, ci ha snidati. Prima con i controlli dell'Inps a tappeto (nel senso che ci hanno messi a tappeto, chi più chi meno). E ora con i tagli minuziosi e precisi alle detrazioni e alle agevolazioni fiscali. In verità io forse me la caverò, abbastanza, perché sono una persona con disabilità atipica. Nel senso che ho sempre lavorato, e pagato le relative tasse. Non ho tecnicamente potuto usufruire di tutti quei privilegi, non mi sono addentrato nei paradisi fiscali dell'assistenza domiciliare o dell'acquisto degli ausili. Ma so che chi ha assoluto bisogno di un aiuto, di un incentivo per compiere almeno alcuni acquisti, per garantire servizi minimi per i propri cari non autosufficienti, sta già mettendo nel conto una legnata colossale, ben superiore rispetto a quei mille euro all'anno stimati per la famiglia media, ossia per la famiglia di Trilussa. La casta della disabilità è stata sgominata, e il Paese, finalmente tornerà a prosperare. Mi dite che il problema era un'altra Casta? Non so, a me pare che non se ne sia accorto nessuno, lassù. O laggiù, dipende dai punti di vista.

*Franco Bomprezzi - Giornalista Vita, Portavoce LEDHA

2 agosto 2011