crcMolte le zone d'ombra sull'applicazione della Convenzione Onu in Italia

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Gruppo CRC*

Stabilire i livelli standard per garantire l'accesso a diritti fondamentali, come salute, assistenza, protezione, istruzione a tutti i bambini e gli adolescenti presenti in Italia, e combattere la discriminazione regionale. Combattere la povertà minorile e la discriminazione. Assicurare risorse adeguate e creare dei meccanismi per un'effettiva e aggiornata raccolta dati relativi all'infanzia nel nostro paese. Queste alcune delle raccomandazioni del Comitato ONU sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza rivolte al Governo Italiano e che saranno oggetto di riesame tra sei anni.1

"Le raccomandazioni del Comitato ONU riprendono quello che il Gruppo CRC ha ribadito più volte anche attraverso i propri rapporti annuali di monitoraggio" dichiara Arianna Saulini, coordinatrice e portavoce del Gruppo CRC, un network di 89 organizzazioni che si occupa del monitoraggio della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (CRC)2. "Il Network, nel suo Rapporto Supplementare e nell'incontro con il Comitato ONU ha evidenziato la necessità e l'urgenza di risolvere alcune questioni che il nostro Paese si trascina ormai da anni e che minano l'esercizio dei diritti sanciti nella CRC da parte di tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti in Italia."

Il Gruppo CRC, coordinato da Save the Children, invita il Governo, il Parlamento e tutti gli attori istituzionali di riferimento ad impegnarsi con misure più concrete atte a garantire una piena applicazione della Convenzione, affinché l'Italia al prossimo banco di prova, sia promossa a pieni voti, dai membri del Comitato ONU, così come, in particolare, da tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti che vivono nel nostro Paese.

Per facilitare tale percorso di confronto e garantire un'attenzione costante ai diritti dell'infanzia il Gruppo CRC continuerà ad elaborare un rapporto annuale sull'attuazione della CRC in Italia.

Piano Nazionale Infanzia, Garante e risorse - Se il Comitato ONU ha espresso apprezzamento per l'approvazione, dopo 7 anni, del Piano Nazionale Infanzia, ha chiesto al Governo di garantirne le risorse, al momento non ancora identificate, e di prevedere un sistema di monitoraggio dell'attuazione del Piano. La disponibilità di risorse, sia a livello nazionale che a livello internazionale, è un nodo cruciale evidenziato dal Comitato ONU: basti pensare che quest'anno il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (già penalizzato per i tagli alla finanza regionale del 2010), è diminuito di ulteriori 55 milioni di euro, subendo quindi una decurtazione del 47% rispetto a quanto erogato nel 2010 3 .

Anche la quota dedicata alla cooperazione internazionale dall'Italia rimane ancora ben al di sotto delle aspettative, attestandosi allo 0,15% 4 del PIL contro lo 0,70% che dovrebbe essere garantito dal nostro paese entro il 2015. Inoltre, seppure plaudendo l'approvazione della Legge sul Garante nazionale, attesa da diverse legislature, i membri del Comitato rimarcano la necessità che vengano nominati tutti i Garanti regionali e che il Garante nazionale coordini e si coordini con i colleghi regionali.

Persiste una preoccupante scarsità di dati specifici e aggiornati sull'infanzia e l'adolescenza in Italia: il Comitato ONU evidenzia infatti la mancanza di statistiche sui bambini vittime di violenza e minori privi di un ambiente familiare e raccomanda al Governo di intraprendere un'indagine completa su tutti i bambini fuori famiglia, elaborando un registro nazionale. Inoltre il Comitato ha espresso la propria preoccupazione per i tagli alla scuola e per la mancanza di insegnanti di sostegno in alcune realtà italiane.

Povertà e non discriminazione - "In un paese dove 1.756.000 5 minori vivono in condizioni di povertà relativa - pari al 17% dei minori residenti e al 22,5% del totale dei poveri- non sembra esservi la volontà politica di creare politiche e strategie specifiche atte a combattere il fenomeno", continua Arianna Saulini. Il Comitato ONU ha inoltre chiesto al Governo di elaborare un piano d'azione nazionale per combattere la discriminazione delle popolazioni rom, e assicurarne l'integrazione, con particolare attenzione ai bambini.

L'Italia deve inoltre lavorare per assicurare ai minori stranieri accesso all'istruzione, alla salute e all'unità familiare e adottare procedure unificate e standard per l'accertamento dell'età dei minori stranieri non accompagnati. "Il Gruppo CRC ha più volte raccomandato al Parlamento di prevedere delle misure per superare gli ostacoli al percorso d'integrazione di tanti minori aventi genitori irregolari. Inoltre la discriminazione non riguarda solo i minori stranieri, ma anche quelli italiani che vivono e crescono in regioni diverse", continua Arianna Saulini. "Ribadiamo pertanto la necessità che il Governo identifichi i livelli essenziali delle prestazioni per garantire che tutti i bambini in Italia abbiano pari accesso all'istruzione, ai servizi sociali, ai servizi sanitari e ai servizi dedicati alla prima infanzia."

Il Comitato, inoltre, ricorda al Governo che è responsabile dell'implementazione della CRC e che deve garantire il necessario supporto alle Regioni affinché la Convenzione sia rispettata nello stesso modo in tutto il Paese.

Violenza e abusi - Oltre a raccomandare all'Italia di sviluppare una strategia nazionale per prevenire qualsiasi forma di violenza, abuso e maltrattamento nei confronti dei minori, il Comitato ONU ha chiesto al Governo di assicurare che siano vietate tutte le forme di punizioni corporali nei confronti dei bambini, anche in ambito familiare. Il Comitato raccomanda poi al Governo di garantire il pieno funzionamento dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile.

"Auspichiamo che le Raccomandazioni del Comitato possano essere uno stimolo affinché il Governo, il Parlamento e gli Enti locali garantiscano politiche indirizzate specificatamente ai bambini in quanto soggetti titolare di diritti, e non solo nell'ambito delle politiche familiari e che si mantenga un approccio "centrato sui diritti" in tutte le politiche per l'infanzia e l'adolescenza, anche e soprattutto in tempi di crisi ed in vista della piena entrata in vigore della modifica del titolo V della Costituzione, e quindi del Federalismo" conclude Arianna Saulini.

*Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Gruppo CRC) di cui Anffas Onlus è parte.

1 Il governo dovrà infatti elaborare il prossimo Rapporto Governativo entro il 4 aprile 2017.

2 La Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e l'adolescenza è stata infatti ratificata da 192 Paesi, (cioè da tutti i Paesi del mondo ad eccezione di Stati Uniti e Somalia) ed è lo strumento internazionale più ratificato al Mondo.

3 Schede di aggiornamento al Secondo Rapporto Supplementare. Gruppo CRC, maggio 2011.

4 Fonte.:Actionaid Italia.

5 ISTAT La povertà in Italia nel 2009 Testo disponibile al seguente link: http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/povita/20100715_00/testointegrale20100715.pdf.

Per maggiori informazioni

Scarica il comunicato stampa integrale

Ufficio stampa Save the Children Italia - Tel: 06.48.07.0023 – 071 – 001 - 081

press@savethechildren.it - www.savethechildren.it -www.gruppocrc.net

Leggi la nostra news sulla condizione dell'infanzia inItalia a 20 dalla Convenzione Onu sulla base del rapporto del Gruppo CRC

10 ottobre 2011