Fonte www.edf-feph.org - Il 23 aprile, due anni dopo la proposta della DSA da parte della Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio (composto dagli Stati membri) hanno approvato il testo definitivo del nuovo regolamento. L'accordo è stato acclamato come pietra miliare nella regolamentazione delle grandi piattaforme online, nella protezione degli utenti online, nella garanzia della libertà di espressione e delle opportunità per le imprese. Tuttavia, questo nuovo regolamento non protegge milioni di persone con disabilità in quanto le persone con disabilità potrebbero, in primis, non essere in grado di accedere ai servizi digitali.

Invece di obblighi di accessibilità per i servizi digitali, i responsabili politici hanno deciso di includere disposizioni sull'accessibilità in codici di condotta volontari per i fornitori. Invece di accettare i propri impegni ai sensi della CRPD e garantire un approccio basato sui diritti all'inclusione della disabilità, hanno optato per un approccio basato sulla carità, lasciando le misure di accessibilità alla buona volontà dei fornitori di servizi.

Si tratta di un risultato particolarmente deplorevole, dato che l'Ue dispone già di una solida base giuridica e tecnica per garantire l'accessibilità alle persone con disabilità. Invece di basarsi sui risultati dell'Atto europeo sull'accessibilità, l'attuale accordo fa fare un passo indietro alla politica dell'Unione in materia di accessibilità. Di conseguenza, invece di consentire a tutti di utilizzare la natura innovativa delle tecnologie digitali, i responsabili politici hanno consentito per legge il rischio di un crescente divario digitale tra coloro che possono accedere e beneficiare delle nuove tecnologie e coloro che sono rimasti indietro nella transizione digitale.

Dopo diverse rassicurazioni a EDF da parte del Consiglio, degli Stati membri, del Parlamento europeo e della Commissione sul fatto che si sarebbe raggiunto un compromesso soddisfacente per garantire l'accessibilità alle persone con disabilità, EDF è profondamente delusa dal divario giuridico che consentirà ad alcuni fornitori di servizi digitali non coperti dalla legge sull'accessibilità di trascurare l'accessibilità per le persone con disabilità.

I diritti non sono volontari

Il DSA promette di:

  • conferire potere ai consumatori e alla società civile anche attraverso la possibilità di contestare le decisioni di moderazione dei contenuti delle piattaforme e chiedere riparazione, sia tramite un meccanismo di controversia extragiudiziale che tramite un ricorso giurisdizionale; 
  • fornire l'accesso per i ricercatori ai dati chiave delle piattaforme più grandi e ai dati pubblici per le organizzazioni non governative, al fine di fornire maggiori informazioni sull'evoluzione dei rischi online; 
  • misurare la trasparenza delle piattaforme online su una serie di questioni, compresi gli algoritmi utilizzati per consigliare contenuti o prodotti agli utenti;
  • richiedere alle grandi piattaforme di sviluppare protocolli di crisi per informare le persone sulle emergenze che si verificano in modo rapido ed efficiente.

Tutti questi risultati sono misure molto importanti e necessarie per i consumatori di servizi digitali. Ma se l'accessibilità è considerata solo una buona pratica da includere nei codici di condotta, milioni di persone con disabilità potrebbero non essere in grado di utilizzare i social media, accedere a notizie, creare contenuti su piattaforme, trovare informazioni attraverso i motori di ricerca o avviare la propria attività imprenditoriale online.

Aspetto altrettanto importante e deplorevole è il fatto che le persone con disabilità saranno meno protette dei cittadini senza disabilità, poiché i meccanismi per segnalare l'incitamento all'odio o le merci illegali saranno accessibili solo in base alla buona volontà dei fornitori di servizi digitali. Spetterà inoltre ai fornitori di servizi digitali garantire che le persone con disabilità abbiano il controllo sui propri dati privati ??e sui contenuti o prodotti raccomandati dagli algoritmi. I ricercatori con disabilità e le organizzazioni di persone con disabilità potranno monitorare e studiare se le piattaforme online creano rischi per le persone con disabilità soltanto se i fornitori decideranno di garantire l'accessibilità. Infine, in caso di salute pubblica o altre emergenze, le persone con disabilità potrebbero non essere in grado di ricevere informazioni vitali di emergenza, il che può avere conseguenze dannose per il loro benessere e la loro vita.

In sostanza, l'accordo politico del DSA non tutela le persone con disabilità su base di uguaglianza con gli altri, perché considera l'accessibilità, un diritto umano fondamentale sancito dal quadro giuridico dell'Ue, una prestazione meramente volontaria all'altezza della buona volontà dei fornitori di servizi digitali.

Pertanto, EDF esorta i co-legislatori dell'Ue a rettificare questo accordo politico prima di adottare il testo finale.