analisiAutismo e residenzialità al centro

Fonte www.disabili.com - La disabiltà intellettiva, in tutte le sue forme, è al centro del nuovo documento presentato dal Ministro della Salute e approvato dalla Conferenza Unificata. Si tratta di un documento che nasce dalla necessità di lavorare su progetti di intervento specifici e differenziali, sulla base di valutazioni dei bisogni delle persone e della implementazione di percorsi di cura che possano rispondere ai reali bisogni dell'utenza.

Il Piano comprende molti aspetti di quella che viene definita "salute mentale", dai disturbi d'ansia ai disturbi dell'adolescenza, dai disturbi alimentari ai problemi legati all'immigrazione. Quello sui cui porremo la nostra attenzione sono però i disturbi gravi persistenti e complessi, i disturbi dello spettro autistico e i trattamenti psichiatrici residenziali.

Un aspetto fortemente qualificante del Piano è rappresentato dalla ridefinizione del concetto di LEA in salute mentale, laddove il riconoscimento della complessità, multifattorialità e necessità di integrazione degli interventi ne giustifica la declinazione in termini di "percorso di presa in carico e di cura esigibile", incoraggiando, così, il superamento dell'approccio "prestazionale" alla domanda di cura.

Particolare attenzione viene dedicata, infatti, alle aree di integrazione fra i servizi, necessarie per assicurare la continuità delle cure. Il LEA così concepito dovrebbe assicurare e rendere esigibili:

• accessibilità, presa in carico, continuità delle cure, personalizzazione del progetto

• percorsi a differente intensità assistenziale, in rapporto ai bisogni di cura

• servizi flessibili, orientati sui bisogni e sulle persone • percorsi esigibili individualmente, anche quando inseriti in attività di gruppo o in attività comunitarie.

Ad integrazione del Piano è inoltre previsto lo sviluppo di altre tematiche attraverso la definizione di strumenti differenziati. I disturbi dello spettro autistico rientrano in queste tematiche, per le quali sono previste la redazione e l'adozione di specifiche linee guida su diagnosi e percorsi di cura.

Considerata inoltre l'importanza crescente che hanno assunto i trattamenti psichiatrici residenziali e a ciclo diurno e la disomogeneità tra le diverse regioni, si rende necessaria la produzione di linee di indirizzo ad hoc che definiscano in modo puntuale gli obiettivi, gli strumenti e le valutazioni di esito sul piano clinico e su quello dell'inclusione sociale.

Il piano è stato elaborato dal Ministero della salute, in collaborazione con il Gruppo tecnico Interregionale Salute Mentale (GISM) della Conferenza delle Regioni. Sarà ora compito del Ministero della salute e delle Regioni verificare periodicamente la realizzazione del Piano, anche utilizzando sistemi informativi già esistenti. Il Piano prevede che, entro sei mesi dall'approvazione, si debba implementare e sviluppare il sistema informativo per la Salute mentale.

Consulta il piano in versione integrale a questo link

26 marzo 2013