leggeStrumenti giuridici per far valere diritti riconosciuti

Fonte www.superabile.it - Il diritto c'è, ma a volte non si vede: e così la disabilità finisce in tribunale. Sono sempre più frequenti i casi in cui le persone con disabilità e le loro famiglie sono costrette a intraprendere le vie legali per far valere diritti riconosciuti ma spesso inosservati : sostegno scolastico, accertamenti, indennità sono solo alcune delle questioni che più spesso approdano sui tavoli degli avvocati.

Numerosi sono gli strumenti che le famiglie hanno a disposizione, per far valere i propri diritti: Salvatore Nocera, avvocato e vicepresidente della Fish*, ci aiuta a ripercorrere quelli principali. "Occorre innanzitutto distinguere tra tutele giuridiche individuali e tutele generali. Per quanto riguarda le individuali, gli strumenti principali sono l'amministratore di sostegno (che affianca il singolo nel compimento di atti giuridici svolgendo una funzione simile a quella del tutore), la tutta la normativa sulla non discriminazione delle persone con disabilità e naturalmente gli avvocati. A livello di tutela collettiva, invece, si sta recentemente affermando la class action, che però di solito non risolve la controversia a livello giuridico, ma costringe l'amministrazione a mettersi in linea nel rispetto delle norme di correttezza".

Più vincolanti giuridicamente sono invece "le azioni legali collettive, a cui si ricorre sempre più spesso, per esempio, rispetto al riconoscimento delle ore di sostegno scolastico". C'è poi il "ricorso alla Corte costituzionale, che riguarda la violazione da parte della legge dei diritti fondamentali. Io credo però - conclude Nocera - che il luogo migliore cui le famiglie possano rivolgersi per una tutela giuridica dei propri diritti siano le associazioni e, ancor di più, le federazioni. Si sta infatti rafforzando, giorno dopo giorno, la parte di attività che queste dedicano alla tutela dei diritti: la legge 383/2000 infatti consente alle associazioni di promozione sociale di rappresentare in giudizio i propri iscritti, o anche i non iscritti le cui richieste rientrino nelle finalità dell'associazione stessa. La legge 67/2006 si riferisce, in particolare, alle associazioni delle persone disabili. La Ledha di Milano, per esempio, sta svolgendo un ruolo sempre più importante a livello giuridico, curando un gran numero di cause di persone con disabilità".

Per quanto riguarda la figura del "garante delle persone con disabilità, si sta lentamente diffondendo in alcune parti del territorio nazionali, ma ha poteri molto limitati e non so quanto effettivamente sia operativo".

Un'esperienza particolare, a livello giuridico, è quella del Tribunale delle persone con disabilità, inaugurata dall'Anffas nel 1999 . "Dopo un lavoro di 10 anni - riferisce Roberta Speziale , responsabile comunicazione dell'associazione - l'attività è stata sospesa nel 2009, ma solo per essere rilanciata in una chiave maggiormente mediatica, che in questo momento stiamo studiando. Il Tribunale, presente in diverse città, selezionava alcuni casi eclatanti che ci venivano segnalati dalle famiglie e li trattava sessioni che simulavano l'aula di un tribunale: un collegio di magistrati forniva un parere non vincolante ma giuridico. Si avvaleva di referenti molto autorevoli, tra cui Grasso e Calabrò, che fornivano un utile indirizzo alle famiglie.

Ora - spiega Speziale - il lavoro di accompagnamento alle famiglie continua, da parte nostra, attraverso gli sportelli "Sai?" (servizio accoglienza e informazione), avviati nel 2003 e oggi divenuti oltre 80, presenti su tutto il territorio nazionale. Qui le famiglie possono ricevere informazioni e consulenze legali gratuitamente ed essere accompagnate in un eventuale azione legale. Ora, visto il gran numero di richieste in merito a sostegno scolastico, prime diagnosi e certificazioni, stiamo avviando degli sportelli specifici per l'età evolutiva".

*Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap cui Anffas Onlus aderisce

8 aprile 2013