Con l'approvazione del disegno di legge 1297 di ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità da parte del Senato, si accorciano le distanze dal pieno recepimento del trattato anche nel nostro paese.

Anche se con un pò di riitardo, il Senato ha finalmente detto SI, nella giornata di ieri, al disegno di legge che prevede la ratifica della Convenzione Onu.

Anffas tutta, quindi, attendendo con ansia che il disegno di Legge venga approvato anche dalla Camera, non può che gioire di questa prima "conquista" unitamente al movimento delle persone con disabilità, ma speriamo anche insieme all'intera società civile.
Infatti, non ci stancheremo mai di ripeterlo, la Convenzione è principalmente uno strumento per la tutela e la promozione dei Diritti Umani di ogni persona e va letta come un avanzamento della qualità della vita di tutti i cittadini. L'atto di recepimento dello Stato altro non è che l'espressione pratica della volontà di operare per il raggiungimento della piena ed effettiva inclusione sociale, del diritto ad una vita dignitosa, del diritto delle persone con disabilità di accedere, al pari di tutti i cittadini, agli strumenti governati dallo Stato per il raggiungimento del pieno godimento del diritto di cittadinanza. La Convenzione, in altre parole, vieta tutte le forme di discriminazioni basate sulla disabilità, pertanto vieta il riconoscimento della persona con disabilità quale soggetto destinatario di politiche "speciali", rivolte cioè solo a questo gruppo di cittadini. Non si tratta più solo di politiche sulla disabilità, piuttosto di "politiche di rimozione dell'handicap", che devono permeare il modello organizzativo e di lavoro delle forze politiche istituzionali.

La discussione che si è svolta in Aula è stata caratterizzata da numerosi commenti che lasciano intendere la reale comprensione della portata storica di questo documento, sottolineando che alle azioni pratiche va anteposto un cambiamento culturale nei confronti della disabilità e che, se correttamente recepito, farà si che lo Stato sia "virtuoso" nella tutela dei propri cittadini e che ne promuova la piena libertà di espressione, in tutte le sue forme. Se nulla si è obiettato in merito ai principi della Convenzione, molto si è discusso sull'istituzione dell' Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità ( di cui abbiamo avuto modo di parlare in un recente articolo ), previsto dall'articolo 3 del disegno di legge. Le perplessità di alcuni senatori, che hanno trovato espressione in alcuni emendamenti successivamente bocciati, riguardano l'elevato numero dei componenti dell'Osservatorio (40 rappresentanti), lo squilibrio di rappresentanza a favore delle istituzioni piuttosto che delle persone con disabilità e le loro associazioni e, soprattutto, la scelta di voler finanziare l'Osservatorio con i fondi della legge 328/00 (dirottando quindi i fondi sull'istituzione di un organismo di cui si dubita l'efficacia e la pertinenza già in questa fase piuttosto che sull'implementazione di azioni concrete previste dalla legge stessa) alla luce dei drastici tagli al Fondo per le Politiche Sociali e per la non autosufficienza.

Non sono poi mancate lucide analisi del contesto politico in cui si andrà ad inserire la Convenzione e, su questo aspetto, le associazioni hanno anch'esse espresso forti preoccupazioni: da una parte parliamo di mainstreaming della disabilità in tutte le politiche e dall'altra ci troviamo ancora testimoni di politiche risarcitorie e caritatevoli; da una parte parliamo di valorizzazione delle diversità umane e di centralità della persona e di pari opportunità e nel contempo siamo in attesa della definizione dei LIVEAS, dell'approvazione dei LEA e del nomenclatore tariffario nonché di una seria integrazione dei servizi socio-sanitari.
Ora manca solo l'approvazione anche da parte della Camera, che potrebbe avvenire davvero in tempi brevi.

29 gennaio 2008

Per approfondire

leggi il testo del disegno di legge 1297
leggi il resoconto stenografico della seduta in Senato
leggi l'approfondimento sul funzionamento dell'Osservatorio