Wipo.int - Una grande notizia per le persone cieche o ipovedenti. Il 30 settembre 2016 il trattato di Marrakech per le persone con disabilità di stampa è entrato in vigore. 

Il Trattato, sottoscritto nel 2013 da 51 Paesi, introduce a livello internazionale una deroga al diritto d'autore per favorire non vedenti e ipovedenti nell'accesso ai contenuti e al sapere. Nella pratica significa che di comune accordo i Paesi – in nome della non discriminazione nell'accesso al sapere per non vedenti, ipovedenti e persone con altre disabilità che non agevolano la fruizione dei testi – permettono la riproduzione e la distribuzione di un contenuto in un formato accessibile anche in assenza dell'autorizzazione del detentore del copyright. Ciò permetterebbe di dar vita a biblioteche digitali con maggior varietà di testi e titoli fondendo insieme le risorse tra Paesi che parlano la stessa lingua.

Questo importante passo è stato realizzato tre mesi dopo la ventesima ratifica dell'accordo ovvero dopo aver raggiunto la soglia minima di Paesi necessaria per far entrare in vigore il Trattato. Al centro del quale c'è l'art. 6 che impone alle parti contraenti di adottare disposizioni di legge nazionali che consentano la riproduzione e la distribuzione delle opere in Braille senza copyright o con limitazioni dei diritti d'autore. Al momento gli Stati che hanno ratificato sono ventidue: India, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Mali, Uruguay, Paraguay, Singapore, Argentina, Messico, Mongolia, Corea del Sud, Australia, Brasile, Perù, Corea del Nord, Israele, Cile, Ecuador, Guatemala, Canada, Saint Vincent and the Grenadines e Tunisia.

"In Europa solo il 5% dei libri è accessibile ai non vedenti e questo numero si riduce all'1% nei Paesi in via di sviluppo", come ha dichiarato il Presidente dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Mario Barbuto. "Col Trattato di Marrakech, avremo una opportunità in più per accedere al sapere, alla cultura, alla conoscenza in una posizione di uguaglianza, cittadini tra i cittadini."

La mancanza di informazioni in formato accessibile pone tutte le persone con disabilità in una condizione di grande svantaggio e di negazione di un diritto umano fondamentale.

 

03 ottobre 2016