Fonte www.superabile.it - Il tema dell’eventuale trasferimento delle persone con disabilità che abbiano raggiunto i 65 anni dalle strutture dedicate alle persone con disabilità a quelle per anziani è stato affrontato dalla Regione Emilia-Romagna e discusso anche attraverso il confronto con le parti sociali.

Non esiste nessuna norma che preveda l’obbligo di trasferimento, un principio che la Regione ha ribadito anche nella Delibera sul Dopo di noi (Dgr 733/2017) in cui a pagina 14 si legge: “Al compimento del 65esimo anno di età le persone con disabilità, beneficiari delle misure a valere sul fondo della legge 112/2016 dovranno continuare a beneficiarne in continuità con il loro progetto di vita. I comuni e Ausl dovranno dunque assicurare continuità di intervento, evitando revisioni del progetto individuale basate esclusivamente sul criterio anagrafico, quali il trasferimento in strutture per anziani al compimento del 65esimo anno di età”.

Un eventuale trasferimento, dunque, non potrà avvenire esclusivamente sulla base dell’età- non può essere questo infatti il criterio guida - ma solo previa valutazione dell’appropriatezza del percorso. Una valutazione che dovrà tener conto del fatto che le strutture per persone con disabilità hanno una valenza prevalentemente educativa (in particolare, i centri diurni), mentre spesso non offrono assistenza sanitaria. Dal momento che la persona con disabilità che si avvicina ai 60 anni si trova in una sorta di “zona grigia” - troppo anziana per le strutture per persone con disabilità e troppo giovane per quelle per anziani – in regione si stanno sperimentando servizi ad hoc: in alcuni territori stanno dunque nascendo, all’interno delle strutture per anziani, nuclei dedicati con progetti personalizzati per gli ospiti con disabilità.

6 febbraio 2018