In questi giorni è stata pubblicata l’ordinanza del Tribunale di Patti (ME) che si spera ponga fine alla battaglia che i genitori di un’alunna con disabilità grave hanno dovuto, loro malgrado, combattere in questi ultimi anni contro il Comune di Ficarra, che ha sempre rifiutato di erogare una figura professionale per garantire l’assistente specialistica per l’autonomia e comunicazione per supportare la frequenza scolastica della loro figlia.

Dopo 8 anni di richieste circostanziate e sempre disattese, a metà dell’anno scolastico scorso, i genitori si erano visti costretti ad adire il Tar Catania non potendo più ammettere che la propria figlia rimanesse ancora priva di una figura specializzata assolutamente necessaria per una proficua frequenza scolastica e la cui assenza aveva generato già forti danni nello sviluppo educativo e delle autonomie possibili per la ragazza. Nonostante il Tar Catania prontamente, negli scorsi mesi, avesse acclarato il diritto all’assistenza ed all’autonomia chiedendo alla Scuola di quantificare le ore per farle erogare al Comune, quest’ultimo, pur dopo tale quantificazione, era rimasto sempre inerte, costringendo quindi i genitori anche ad altro giudizio per la conseguente attuazione del tutto, a quel punto innanzi al Giudice Civile di Patti.  


“La particolarità della procedura seguita risiede nel fatto che, onde evitare che si avesse una condanna del Comune ad un generico numero di ore o ad un numero di ore non idoneo rispetto alle esigenze didattiche ed educative della ragazza e non certo indicato a caso e in via assolutamente  discrezionale dal Comune, si era ritenuto necessario prima richiedere al Tar Catania che si ordinasse alla Scuola ed al Comune di ponderare bene, nel PEI scolastico, indicandolo, il numero delle ore da assegnare”, spiega l’avv. Gianfranco de Robertis, che insieme ai colleghi Ettore Nesi, Alberto Caruso ed Alessia Palmeri hanno seguito le varie fasi di un contenzioso molto articolato.


"Ci aspettavamo" commenta il padre della ragazza "che dopo l’ordine del Tar Catania di quantificazione delle ore di assistenza da parte del GLHo nel PEI scolastico, il Comune, ormai con un obbligo certo e ben definito, attivasse le ore di assistenza in numero di 20 settimanali (come era stato proprio poi stato stabilito dal PEI). Quando abbiamo capito che il Comune non avrebbe eseguito ciò, essendo anche ormai prossimo l’avvio di questo anno scolastico, non abbiamo esitato in agosto a chiedere l’ordine di esecuzione al Tribunale di Patti; l’augurio è che, con tale nuova pronuncia, si attivi ad horas l’assistenza per mia figlia, visto che già da due settimane è partito il nuovo anno scolastico, purtroppo senza il servizio di assistenza”.


L’ordinanza del Tribunale di Patti  - qui disponibile - è importante anche perché ricorda che una volta individuati nel PEI i supporti ed i sostegni adeguati, questi certo non possono essere poi erogati in maniera difforme o non erogati proprio; l’intervento deve essere esattamente corrispondente alle specifiche esigenze rilevate, quale condizione imprescindibile per realizzare il diritto ad avere pari opportunità nella fruizione del servizio scolastico. E se i supporti e i sostegni indicati nel Pei continuano a non essere erogati, allora a quel punto occorre andare dal Giudice Civile, proprio come accaduto in questo caso.


Roberto Speziale, Presidente Nazionale di Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) commenta la vicenda con un duplice stato d’animo: “E’ una famiglia che conosco, ma che vive le criticità di tantissime famiglie Anffas e non, e sono contento che abbiano avuto il coraggio di lottare fino in fondo anche compiendo, in pieno agosto, l’ultimo passo davanti al Tribunale di Patti, mentre come genitori avrebbero avuto il diritto di starsene sotto l’ombrellone con i propri figli.Tutto ciò ci insegna a non mollare mai, specie in questi giorni che il nuovo anno scolastico è iniziato e drammatica è la restituzione che abbiamo da tutti i territori d’Italia sulla frequenza degli alunni con disabilità nei vari ordini di scuola. Vi è l’amarezza forte visto che dobbiamo ancora commentare una vicenda giudiziaria, seppur finita a lieto fine, quando invece la vera notizia sarebbe dovuta essere quella che la scuola quest’ anno fosse iniziata per tutti il primo giorno”.

Neppure per questa ragazza l’anno scolastico è ancora iniziato appieno, visto che il Comune, passata quasi una settimana, ancora non ha dato notizia alcuna sull’attivazione del servizio.

Intanto in tutta Italia è alta l’attenzione sul fenomeno e Anffas (che è anche componente permanente dell’Osservatorio del Miur sull’inclusione scolastica) sta raccogliendo alla sua casella di posta elettronica nazionale@anffas.net moltissime segnalazioni, a cui tenta di dare risposta e che comunque sottoporrà al Ministro Bussetti.