Da qualche giorno al bar del polo sociosanitario di Ostia, il caffè e la brioche, li preparano e li servono loro: ragazzi con disabilità. Una bellissima iniziativa che promuove l’autonomia delle persone e sostiene le famiglie.

Un bar interamente gestito da ragazzi con disabilità, è quello che si trova all’interno del polo sociosanitario, gestito da Anffas Ostia, l'associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettive e/o relazionale.

Il bar sarà aperto ai ragazzi, alle famiglie, associati e lavoratori. Valorizzerà i tirocini promossi dalla nostra Agenzia Lavoro specializzata e offrirà nuove opportunità lavorative a ragazzi con disabilità, andando a completare gli importanti risultati ottenuti negli ultimi 5 anni in materia di politiche attive di inserimento lavorativo e opportunità reali per le persone con disabilità”, spiega Stefano Galloni, direttore generale di Anffas Ostia.

Durante l’inaugurazione si è parlato anche della legge 16 giugno 2016 sul "Dopo di Noi", ovvero “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”. Il testo contiene delle indicazioni per affrontare il futuro delle persone con disabilità gravi dopo la morte di parenti.

Genitori e non solo, che si chiedono: chi si prenderà cura del nostro caro quando non ci saremo più noi ad assisterlo? Ecco che il bar promuovendo l’autonomia diventa una risposta concreta a una necessità.

“Oggi forse ai nostri occhi può apparire qualcosa di naturale nel percorso di reale autonomia delle persone che abbiamo in cura e carico, ma forse ancora una volta le famiglie Anffas, i genitori, hanno dato un bel segno di civiltà e di innovazione a tutto il contesto sociale”, dice ancora Galloni.

Anche nel bar, ogni ragazzo e ragazza, ha la propria mansione che valorizza al meglio le sue competenze.

Lo spirito che guida la Regione Lazio nell’elaborazione delle strategie è consentire a chiunque di conservare l’autonomia di vita nella propria abitazione e nel proprio ambiente familiare e sociale, elevando la qualità di vita ed evitando al contempo fenomeni di isolamento nonché di emarginazione sociale”, conclude l’assessore regionale alle politiche sociali Alessandra Troncarelli.