termometro con numeri vicinoIn Toscana per il 2011 le persone con disabilità esentate dal nuovo redditometro

Tratto da: www.disablog.it - FIRENZE – Persone con disabilità esentate dal nuovo redditometro. Cioè dallo strumento che la giunta toscana intende introdurre nel 2011 per calcolare le entrate reali delle famiglie e parametrare di conseguenza i contributi pubblici alle prestazioni sociali necessarie per anziani non autosufficienti bisognosi di assistenza a domicilio o ricoverati nelle Rsa. Nell'aula del consiglio il presidente toscano Enrico Rossi smentisce ogni ipotesi di «penalizzare le persone con disabilità» prefigurando una marcia indietro su questo punto. Il documento preliminare della manovra finanziaria contiene rispetto al passato due modifiche che hanno messo in grande allarme le associazioni che si occupano di handicap. La prima riguarda l'ipotesi di inserire nel reddito anche l'assegno familiare e l'indennità di accompagnamento che spettano a chi ha una persona con disabilità grave da accudire. L'altra – pure questa scritta nella relazione sulla finanziaria distribuita ai consiglieri regionali – applica anche alle persone con disabilità la legge 66 del 2008 che prevede che non si tenga conto solo del reddito dell'assistito per assegnare contributi per le prestazioni sociali ma anche dei guadagni del coniugee dei figli.

Di fronte alle proteste delle associazioni sia Marco Carraresi dell'Udc che Stefano Mugnai del Pdl ieri hanno chiesto chiarimenti alla giunta ricordando di aver presentato due proposte di legge in cui si chiede che venga calcolato il solo reddito dell'assistito anche per gli anziani non autosufficienti. «Con questo redditometro si colpiscono le famiglie e si penalizzano le fasce più deboli», dice Mugnai. Ma la Federazione della sinistra è sulla stessa linea, se anche l'assessore alle politiche sociali Salvatore Allocca si preoccupa di tranquillizzare sulle reali intenzioni della giunta: «Si tratta di un mero errore materiale della relazione che non sarà ricompreso nella legge», scrive in una lettera inviata ai capigruppo. Ma nella seconda stesura della stessa lettera questa frase scompare.

E allora, come la pensa veramente il governo toscano? «Sappiamo di avere davanti nuove sfide anche sul piano della coesione sociale e della tutela delle fasce più deboli», spiega Rossi in consiglio. «Per questo stiamo ripensando, in una logica di maggiore equità, ad un nuovo strumento di rilevazione della ricchezza effettiva, in modo che così chi ha di più paghi di più i servizi, aiutando chi ha di meno. Non sappiamo chi lo abbia supposto ma chiarisco: non sono le persone con disabilità a doversi preoccupare. Semmai la nostra sarà, con i Comuni, lotta all'evasione fiscale, alla madre di tutte le ingiustizie. Perché chi fa denunce false costringe le persone oneste a pagare di più C'è un gruppo di lavoro che si sta occupando del redditometro, nulla quindi è deciso e abbiamo tutto il tempo per studiare la formulazione più giusta. In questa ottica è del tutto esclusa dalle nostre previsioni qualsiasi ipotesi di penalizzazione delle persone con disabilità. Nonostante la carenza drammatica di risorse abbiamo sempre garantito politiche di sostegno alla disabilità e alla non autosufficienza e continueremo a farlo».

Entra ancora di più nello specifico il capogruppo del Pd Vittorio Bugli. «Sulla richiesta delle associazioni di escludere dall'Isee tutte le prestazioni necessarie per compensare la disabilità grave è in corso una verifica e, in ogni caso, l'obiettivo finale del provvedimento, che tornerà presto in consiglio per l'approfondimento, è quello di creare maggiore equità sociale e non certo di sfavorire categorie di cittadini già alle prese con problemi molto gravi», dice Bugli, che ha anche scritto nero su bianco le sue intenzioni in una risoluzione presentata ieri in aula. In cui si legge: «nell'ambito della rivisitazione del sistema Isee è da chiarire che istituti come l'assegno di accompagnamento non sono considerati nel computo». Le associazioni hanno vinto? «Ci crederò quando lo vedrò in un articolo della legge finanziaria», avverte Mugnai. «Per ora la giunta ha scritto tutt'altro, vedremo».

13 dicembre 2010