Riceviamo e diffondiamo il comunicato stampa di Anffas Puglia e Basilicata.

"Registriamo dagli organi di stampa di pressioni costanti da parte di imprenditori del welfare pugliese e di associazioni di Enti erogatori di strutture sanitarie comprensive di quelle per persone con disabilità e per anziani, nel vedere applicato con sollecitudine il Regolamento Regionale sulle strutture residenziali RSA e CD n°4 e n° 5 convalidato con DGR nel 2019.

La Regione Puglia con il R.R. 4 e 5/19 ha operato soluzioni non rispondenti ai bisogni delle persone con disabilità e dei loro familiari. Non c’è bisogno in Puglia di altri posti letto, tanto meno di strutture segreganti, già abbondantemente superate e condannate dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità approvata dall’Italia con L. n° 18 del 3 marzo 2009 e dalla stessa Regione Puglia, dalla Legge 112/2016 in materia del “Dopo di Noi” e dall’art.14 della L. 328/2000 che sancisce la de-istituzionalizzazione. Tutte normative rispondenti ai reali bisogni delle persone con disabilità, molto più vantaggiose economicamente e umanamente. Ma, evidentemente, non soddisfano le esigenze del mercato sanitario.

Deve essere chiaro a tutti che l’Associazione Anffas, che rappresenta la maggioranza delle persone con disabilità intellettive e relazionali gravi, non richiede soluzioni abitative e residenziali con posti letto (salvo casi di urgenza ed emergenza clinico/ospedaliera), ma soluzioni condivise con utenti e loro familiari, come previsto dall’art.14 della L.328/00.

Chiediamo alla Regione Puglia di sospendere l’attuazione operativa del Regolamento sulle strutture residenziali e semiresidenziali per persone con disabilità, riesaminando i fabbisogni ed avvicinandolo maggiormente i servizi, le strutture ed i sostegni ai reali bisogni delle persone con disabilità".